von mas 03.08.2017 06:16 Uhr

Briciole di memoria 25: fra Buonconsiglio e Piazza della Mostra

L’appuntamento settimanale con Massimo Pasqualini: aneddoti, racconti, ricordi ed immagini dal Tirolo di Lingua romanza.

Il Comune di Trento ha indetto un concorso di progettazione per la riqualificazione di Piazza della Mostra. Un angolo significativo della città, che ora ha davvero l’aria dimessa ed abbandonata di un vestito vecchio e che, invece,  potrebbe diventare uno dei “salotti buoni” di Trento.  Anche per la sua posizione, che ne fa la cornice ideale per il Castello del Buonconsiglio.

A fine giugno sono stati pubblicati i nomi dei progettisti i cui elaborati hanno superato la prima fase esaminatrice. Quella della foto, dovrebbe essere una delle proposte attualmente sul tavolo.  Niente male, si direbbe: come suggerisce  l’amico Giorgio Benoni in un suo recente intervento social, “…..qui davanti al Buonconsiglio, il luogo ideale per un monumento a caduti e profughi trentini della Prima Guerra mondiale …..nella ex Questura (sullo sfondo) poi, il Memoriale.”

buonconsiglio

All’ottima idea di Giorgio, vorrei aggiungere un’integrazione,  con questa immagine: l’ingresso al castello del Buon Consiglio da via Bernardo Clesio. Si vede chiaramente sopra al portone del castello una gigantesca Aquila Imperiale in ghisa. Orbene,  tale Aquila giace nascosta e semidimenticata nei magazzini del castello. Sarebbe il caso  di completare l’opera e di  farla ritornare nel posto dove faceva bella mostra di sé, ricordando a tutti la fedeltà del nostro popolo Tirolese all’Impero Asburgico. Magari proprio in occasione della ristrutturazione di Piazza della Mostra o meglio, visto che i lavori sembra saranno posticipati al 2019,  ancor prima: la primavera del 2018  potrebbe essere un buon momento. 

L’operazione di ricollocamento rimarcherebbe l’innegabile valenza di questo segno distintivo, indiscutibile testimone di quello che è stata la nostra Storia sino all’invasione da parte dell’Italia della nostra terra Tirolese, quando fummo costretti con le armi a rinunciare alla nostra libertà.  Sarebbe un segnale importante da dare, all’interno ed all’esterno della nostra comunità: la nostra identità, quella di Sud Tirolesi di lingua romanza, che torna ad essere un valore centrale, la nostra Storia che ci guida verso il futuro. 

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