von mas 25.10.2016 18:33 Uhr

Doppia cittadinanza: A Prad am Stilfserjoch una tavola rotonda organizzata dal Südtiroler Schützenbund

Un pubblico numeroso ha seguito la serata e le argomentazioni dei relatori: con la moderazione di Eberhard Daum, sul palco si sono confrontati il Landeskommandant Elmar Thaler, il consigliere nazionale Werner Neubauer (FPÖ), il deputato al parlamento italiano Albrecht Plangger (SVP), i consiglieri provinciali Hans Heiss (Verdi-Grüne), Sigmar Stocker (Freiheitlichen) e Sven Knoll (Südtiroler Freiheit).

Bild: © www.schuetzen.com

La doppia cittadinanza è di vitale importanza per l’autonomia – afferma Elmar Thaler – perché questa non resisterà ancora a lungo alla pressione di Roma. Il futuro è un’incognita, basti pensare alla Brexit: cosa accadrebbe al Sudtirolo, se l’Italia uscisse dalla UE?

Secondo Hans Heiss, invece, la doppia cittadinanza è del tutto superflua, il Sudtirolo è comunque sufficientemente tutelato. Oltre al dato di fatto che l’attuale maggioranza austriaca non è favorevole, la questione creerebbe un’ulteriore frattura fra i due maggiori gruppi linguistici esistenti in provincia e sarebbe l’ennesimo passo verso un’impossibile autodeterminazione. Per contro, in positivo, aumenterebbe la pressione su Vienna per la nostra tutela.

Sven Knoll ribatte che ogni cittadino dovrebbe avere il diritto di scegliersi la cittadinanza, basterebbe una semplice modifica legislativa e la questione sarebbe risolta ed anche ben accetta, considerato l’esito dell’iniziativa popolare promossa in Austria in questo senso, che ha raccolto oltre 22000 sostenitori. La SPÖ è scettica, posizione comprensibile visto che in Sudtirolo non esiste un partito politico omologo. E comprensibili sono anche le paure della SVP, che teme interferenze dei partiti austriaci nella politica Sudtirolese.

Per contro, Albrecht Plangger afferma che la doppia cittadinanza sta estremamente a cuore alla SVP, ma che è necessario verificarne l’opportunità politica e soprattutto la realizzabilità; fondamentale in questo momento è l’ancoraggio della funzione di tutela nella costituzione austriaca. Ci sono poi da considerare i doveri legati ad una cittadinanza: ci sarebbero dei costi oppure l’obbligo di svolgere il servizio militare? Assolutamente no, dichiara Werner Neubauer, che continua illustrando il punto di vista austriaco: l’attuale governo sta accampando tutte le scuse possibili per negare questo diritto ai Sudtirolesi. Per contro, se la FPÖ diventasse partito di governo, la doppia cittadinanza verrà inserita nel programma di coalizione.

Elmar Thaler
ricorda a Plangger che la SVP ha commissionato un parere in merito a Walter Obwexer, docente di diritto internazionale: la sua relazione analizza in maniera approfondita l’intera questione, giungendo a conclusioni positive e sciogliendo ogni dubbio in merito.

Interessante anche la conclusione di Hans Heiss, che sarebbe favorevole alla doppia cittadinanza, anche a livello personale, se concessa su richiesta individuale e non assegnata “in blocco”: la seconda ipotesi porterebbe a spaccature nella popolazione Sudtirolese. Sven Knoll ribatte che il diritto internazionale è molto preciso in proposito, prevedendo solo la concessione individuale.

Tutti i partiti dovrebbero far fronte comune nel richiedere la doppia cittadinanza per i Sudtirolesi, dichiara Sigmar Stocker, perché essa è un diritto fondamentale a difesa dell’autonomia; trova però inopportuna una discussione pubblica sul tema, ritenendo molto più efficaci le vie diplomatiche.
E‘ inoltre convinto che, se la cittadinanza fosse concessa solo ai Sudtirolesi di lingua tedesca e ladina, questo non provocherebbe nessuna spaccatura nella popolazione. Conclude Sven Knoll, auspicando che il Consiglio Provinciale approvi una mozione congiunta in questo senso, da inoltrare al governo austriaco. La doppia cittadinanza dimostrerebbe senza ombra di dubbio l’essenza dei Sudtirolesi e la loro appartenenza.

Numerosi gli interventi del pubblico, che rimarcano quanto il tema sia considerato fondamentale e di vitale importanza. Si affronta anche l’argomento della riforma costituzionale, che i presenti ritengono centralistica e pericolosa per l’autonomia Sudtirolese. Mentre Plangger difende il governo italiano e la riforma, tutti gli altri relatori si esprimono in maniera nettamente contraria. Anche Werner Neubauer esorta la SVP a non appoggiare la riforma.

In conclusione il Südtiroler Schützenbund non può che dichiararsi soddisfatto della serata, veramente partecipata, e della discussione che ha dissipato molti dubbi. Si parlerà ancora di questo argomento per sensibilizzare ulteriormente la popolazione, considerato che “I Sudtirolesi sono autonomi perché sono di discendenza austriaca. Se venisse a mancare questa convinzione, cadrebbero anche i presupposti per l’Autonomia, e l’Italia non esiterebbe a cancellarla” .

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