von Vanessa Pacher 26.11.2021 06:45 Uhr

Camminando – L’Oro della Valle

Lungo il sentiero Austroungarico in Val di Ledro

Sentiero Austroungarico 1915-1918 si legge sul segnavia posto all’inizio di un’escursione tanto storicamente rilevante quanto paesaggisticamente magnifica. Il camminamento che da Mezzolago, nella Valle di Ledro, parte dalla cima alla Via Dromaè e conduce a Cima Oro, è infatti un suggestivo itinerario che percorre una Valle testimone, nelle pendici delle sue montagne, di una delle pagine più tragiche della storia dell’uomo, ma è anche splendida espressione di una delle manifestazioni più alte della bellezza della natura, una catena ininterrotta di monti che abbraccia lo specchio blu di due laghi.

Salendo rapidamente lungo il sentiero, che a serpentina percorre il bosco, ci si inoltra tra le tracce della Prima Guerra Mondiale, seguendo camminamenti militari, trincee e gallerie. La Valle, infatti, essendo posta lungo il confine fra i due paesi fu campo di battaglia tra l’Impero Austriaco e il Regno d’Italia. Lungo il percorso, non manca il ricordo di chi, su queste montagne, ha lasciato la vita in nome della propria terra, una terra per la quale  credeva valesse la pena dare se stesso. Ed ecco che, in uno dei punti più panoramici, laddove la vista spazia verso le Dolomiti di Brenta e il Lago di Ledro, una lapide appesa alla roccia ricorda il nome di giovani uomini caduti in battaglia.

Nella risalita, la commemorazione, il ricordo della storia persiste fino a raggiungere un altro dei punti più spettacolari dell’escursione l’Osservatorio Monte Oro (1690 m), laddove la vista spazia tra i due laghi di Ledro e di Garda e prosegue in un infinito susseguirsi di Catene Montuose, tra il Trentino e la Lombardia, lungo quel luogo che fu confine e che ora la montagna ci ricorda essere un susseguo di storie e di popoli, legati fra loro da uno stesso destino.

Ed è poi voltando lo sguardo verso la cima (1802 m), che si raggiunge pochi chilometri più avanti, che si coglie il significato forse di quel nome che le appartiene, perché d’oro è il pendio che scende verso valle in un erboso giallo splendente che la ricopre in tutta la sua estensione, ma d’oro è anche il sacrificio di chi, su quella cima, lungo il crinale di quei monti, nei boschi, ora coperti di foglie autunnali, ha dato la vita in nome di qualcosa di più alto, di spiritualmente storico: la propria terra con le sue più affettive bellezze.

Da Cima Oro si discende a Bocca Dromaé (1680m), dove si trova il sentiero che porta prima a malga Dromaè (1520m) e poi ai fienili Dromaè (1398m), e quindi ritorna a Mezzolago.

Vanessa Pacher

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