von mas 22.05.2017 20:48 Uhr

Gràcies, campió! Kilian Jornet Burgada in vetta all’Everest

Il campione catalano completa il sogno: il progetto Summits of my life: “Queatre anys, els cims de la meva vida i un somni”

Ventisei ore per raggiungere la vetta del Mondo, l’Everest, altre 12 per scendere con il mal di stomaco e inseguito dalla stanchezza. Kilian Jornet Burgada, il campione catalano che alterna scalate di corsa a gare di trail e di sci alpinismo, ha compiuto l’impresa: quasi quattromila metri di dislivello, da 5.100 metri del monastero di Rombuk agli 8.848 della cima in 26 ore. Ha rischiato di dover rinunciare quando è arrivato a 7.700 metri, vicino a quella che gli alpinisti definiscono «la zona della morte» dove la mancanza di ossigeno costringe a permanenze molto ridotte.

kilian (1)«Fino a 7.700 metri stavo andando avanti bene, come previsto. Però a cominciare da quella quota ho iniziato a sentirmi male e avanzavo con molta lentezza. Poi però sono riuscito a riprendermi e a raggiungere la vetta a mezzanotte» scrive Kilian nel suo primo racconto.  Poi la discesa in uno stato di forma precario, tanto che ha dovuto cambiare i programmi: invece di tornare al monastero si è fermato ai 6.400 metri del campo avanzato.

Kilian Jornet Burgada ha risalito la parete Nord dell’Everest seguendo l’itinerario tradizionale. Una salita in gran parte notturna su pendii glaciali,  da solo senza uso di ossigeno o di corde fisse, così come aveva annunciato da tempo.

La salita dell’Everest fa parte del progetto “Summits of my life” cominciato quattro anni fa che include salite in velocità sulle montagne che lo hanno fatto sognare fin da bambino: il Cervino e il Monte Bianco, il McKinley, l’Elbruz e l’Aconcagua. Con l’Everest,  Jornet Burgada ha concluso la sua rincorsa al sogno.

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