Briciole di Memoria 38: Maria Teresa d’Austria, la Landesmutter
Ricorre quest’anno il 300 anniversario della nascita di Maria Teresa d’Austria, che vide la luce il 13 maggio 1717 a Wien, dove morì il 29 Novembre 1780. Vorrei ricordare solo alcune delle mirabili cose che la Landesmutter fece e che donò al suo popolo.
La prima e forse la più conosciuta fu la creazione dell‘imperial regio catasto che riportava il censimento delle proprietà immobiliari e nel contempo poneva fine ai secolari privilegi concessi all’aristocrazia ed al clero. Concepito in maniera da rendere impossibile l’occultamento dei propri averi e delle proprie rendite, concepito al fine di sottoporre il popolo dell’impero ad una tassazione equa e più giusta, che non gravasse sempre e solo sulle stesse persone diventando così un’opportunità  ed uno strumento per promuovere la crescita economica, civile e sociale dell’Impero in tutte le sue regioni.
Altro fatto ben conosciuto riguarda la costituzione della scuola obbligatoria e gratuita nel 1774, cosa che, prima nel mondo, divenne una realtà  di avanzamento sociale e culturale per tutto il popolo. L’imperatrice alla sua morte lasciò nel suo testamento l’importante somma di centomila Gulden d’oro al fine di accelerare la costruzione di nuove scuole.
Con Maria Teresa fu istituita la riforma sanitaria, fu promossa la formazione di medici ed ostetriche potenziando anche le università dalla storia più gloriosa come ad esempio quella di Pavia, promosse ed insistette sulla necessità delle vaccinazioni in particolare di quella contro il vaiolo
Sciolse e confiscò i beni della Compagnia di Gesù che si occupava dell’inquisizione nelle carceri e della censura dei libri. Abolì la tortura, istituì la riforma agraria con la cancellazione della servitù feudale in quelle regioni dell’impero dove esisteva ancora.
Avvalendosi anche della collaborazione di Pietro Virgilio Barbacovi di Taio e di Carlo Antonio Martini di Revò, riformò il codice penale e civile.
Sospese tutti gli ordini religiosi contemplativi giudicandoli uno spreco di risorse mentre lasciò al loro posto, sovvenzionandoli maggiormente, tutti gli ordini religiosi che si occupavano di conservazione dei beni culturali , dell’assistenza sanitaria e della beneficenza. Inoltre, definì e segnò con cippi i confini del Tirolo.
Ricordo anche che, a Milano, creò l’accademia di Brera, fece costruire il teatro della Scala e per sua volontà  venne issata sulla guglia del Duomo di Milano la famosa Madonnina in bronzo dorato che all’epoca portò feroci dichiarazioni come quella di Pietro Verri che la definì ” ridicola e bestiale”  o di chi sosteneva che essa avrebbe attirato i fulmini sulla città e sulla cattedrale.  Tutte queste asserzioni furono fatte da chi si sentiva attratto dallo spirito irredentistico italiano ma nonostante tutto la Madonnina è sempre rimasta sulla guglia più alta del Duomo: una delle tantissime eredità  di questa Imperatrice che tanto bene fece al suo popolo mitteleuropeo, dandogli  prosperità , cultura e giustizia sociale.
Con il suo operato, rese immortale la sua immagine di Arciduchessa Asburgica illuminata, nostra amata e sempre ricordata Landesmutter – madre della nostra terra- che, ricordiamocelo bene, allora era terra austriaca e non italiana. E che, in fondo, lo è ancora oggi, nonostante tutto.