von mas 12.05.2017 06:17 Uhr

Mobilità sostenibile e del futuro a Trento

Interventi mirati per risolvere il grande problema del traffico urbano: ce ne parla Alessandro Navarini

Il problema del traffico, negli ultimi anni, si è mostrato sempre più rilevante, soprattutto nelle grandi città. Per il nostro territorio, questo è soprattutto il caso di Trento (e anche di Rovereto, seppur rapportato alle dimensioni). In un periodo di ristrettezza economica e di bilancio come quello attuale, molte soluzioni che magari in passato sarebbero potute essere realizzate in poco tempo sono state messe in disparte, pensando un momento alla mobilità sostenibile.

La crescita del numero di veicoli presenti sulla terra si è ormai rivelata insostenibile e si è capito che le infrastrutture stradali in molti casi non potranno in alcun modo rimanere al passo di un traffico veicolare crescente a ritmi come quello del passato recente. Se a questo si va a sommare il problema dell’inquinamento e del cambiamento climatico, che fa preoccupartraffico 3e ormai ricercatori e anche normali cittadini, risulta evidente che sia necessario cercare soluzioni alternative. A Trento si è cercato di fare proprio questo: da anni ormai la rete di piste ciclopedonali si sta estendendo a macchia d’olio, avendo raggiunto e superato la quota dei 60 chilometri sul solo territorio comunale. Ciò, assieme alla realizzazione di numerosi parcheggi di assestamento, al progetto di bike sharing e.motion e ad ulteriori idee per il futuro, vuole essere un incentivo a lasciare la macchina a casa, o quantomeno fuori dal centro urbano. Vediamo però in dettaglio quali sono stati gli ultimi interventi mirati a tal scopo.

I parcheggi di assestamento

Lo scopo dei parcheggi di assestamento è quello di consentire, all’esterno della città, la sosta di un numero considerevole di veicoli con numerosi parcheggi gratuiti. Questi parcheggi sono serviti da mezzi pubblici e da postazioni di bike sharing nelle vicinanze, oltre che da piste ciclabili. I più importanti sono quelli di Trento Sud (vicini all’aeroporto) e di Trento Nord (la “storica” area Zuffo). Sono collocati entrambi vicini ad uscite autostradali e/o della statale, rendendoli estremamente pratici per chi giunge da fuori della città. Vengono spesso consigliati anche sui siti di importanti manifestazioni, al fine di tenere le automobili fuori dal centro.

La rete di ciclabili

Le piste ciclopedonali, come già spiegato, ammontano attualmente ad oltre 60 chilometri. Attraversano la città sia in senso longitudinale che latitudinale, creando una fitta rete innestata sulla storica ciclabile lungo l’Adige. Sono sempre trafficate, sia da persone che si spostano per lavoro, che da gente che esce semplicemente per fare un giro all’aria aperta. Alcuni importanti tratti sono attualmente in fase di realizzazione finale: Via Maccani (vicino al cavalcavia per Via Brennero), Via Fratelli Fontana (nei pressi del “Tombone” e di Piazza Centa) e una nuova via per l’area Zuffo.

Le postazioni per itraffico 4l bike sharing

Il progetto e.motion, promosso dalla Provincia Autonoma di Trento, ha fatto in modo che fossero distribuite sul territorio comunale numerose postazioni da cui fosse possibile, mediante sottoscrizione di abbonamento annule a tariffa calmierata, prelevare biciclette normali o elettriche. Attualmente vi sono circa 1500 iscritti e 228 biciclette, numeri divisi con Rovereto e Pergine.

Le infrastrutture in programma per il futuro

Come dichiarato anche recentemente dall’amministrazione Comunale, vi è un vivo interesse per la realizzazione in futuro, a patto di trovare le risorse necessarie, di tre opere ritenute strategiche per la città di Trento. La prima è la funicolare per Povo, ritenuta particolarmente importante per la possibilità di alleggerire il trasporto su gomma dai numerosi studenti universitari che ogni giorno utilizzano l’autobus per raggiungere la facoltà di Ingegneria a Mesiano. Un’altra è il Nordus, la metropolitana di superficie che costituirebbe il prolungamento verso Mattarello della Trento-Malè, alleggerendo in questo caso un’altra linea degli autobus particolarmente affollata come la numero 8, e consentendo inoltre, a regime, di raggiungere il nuovo Ospedale, che sorgerà nell’area al Desert. L’ultima è la funivia del Bondone, che avrebbe una rilevanza dal punto di vista turistico oltre che ambientale, e che potrebbe contribuire al rilancio del Bondone.

Insomma, tante cose sono già state fatte, e altre ancora saranno fatte in futuro, non resta che mettersi in sella o prendere l’autobus ogni tanto, godendosi la primavera e l’estate che è ormai alle porte!

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