von mas 22.02.2019 06:14 Uhr

An der Front: Edelweissstellung – Passo Valparola

Le escursioni nei luoghi degli Standschützen, seguendo le croci di An der Front – grazie a Franz Pozzi per la collaborazione.

Foto: Matteo Chemello

Il sistema difensivo austriaco predisposto in prossimità del confine col Regno d’Italia sfruttava l’orografia che nel settore dolomitico era particolarmente favorevole ai difensori del fronte tirolese. La presenza di enormi sassi dalla volumetria imponente offriva l’opportunità di creare postazioni di tiro e d’osservazione sopraelevate rispetto al nemico che cercava d’avanzare in terreno parzialmente scoperto e ripido.

L’Edelweiß Stellung (Posizione Stella Alpina) ben rappresenta lo sfruttamento del terreno dolomitico con la realizzazione di piccole costruzioni realizzate in blocchi di pietra dolomia, appoggiate o ancorate a massi dolomitici preesistenti. Queste costruzioni avevano la caratteristica d’essere mimetizzate all’osservazione nemica (artiglieria)e di offrire garanzie di robustezza e solidita’. Scendendo dal sentiero ai piedi del versante Nord del Sass di Stria (Hexenstein) ci s’imbatte nei resti di una prima costruzione (resti del muro di pietra perimetrale) che serviva da Feldküche-cucina da campo. Si possono notare i resti dei fornelli in refrattario e cemento rinforzato da tondini in ferro che ancora oggi si presentano come testimonianza dell’uso di cucina .Probabilmente,ma non vi sono al momento riscontri documentali, questa “Baracca” crollo’ a seguito di una slavina vista la sua posizione vicina al versante Nord Ovest del Sass di Stria.

In prossimita’ del rudere s’incontra una costruzione in pietra interamente ricostruita (Corpo Forestale) e adibita a Feldküche con all’interno 4 fornelli in refrattario e mobilio d’arredo. Questa costruzione, come le altre 6 che compongono la ricostruzione (parziale) dell’Edelweiß Stellung, ha una copertura sostenuta all’interno da tronchi di larice e all’esterno da una lamiera ondulata che contrasta con i canoni e materiali costruttivi adoperati all’epoca. Le coperture infatti erano realizzate da assi di legno ricoperte di carte catramata, (paglia se in ghiacciaio) zolle di terra,arbusti di mugo.

Dalla baracca /cucina si prosegue per una trincea scavata in terreno profonda 1,50 mt circa  le cui pareti sono in pietra a secco per irrobustirla e arginare la spinta del terreno circostante. Al termine della trincea (Schützengrabe) si apre una grande piazzola dove a sinistra sorge una baracca realizzata dall’incastro nella massa rocciosa preesistente, denominata dallo scrivente “Villa Anna” in omaggio alla tradizione dei nostri Soldati tirolesi e austriaci di nominare le postazioni dove vivevano la guerra con i nomi delle loro mogli e fidanzate.

Al lato di Villa Anna nello stesso blocco di roccia, vi e’ una piccola stretta galleria che dopo 5 mt circa sbuca all’aperto in piccola postazione fortificata con vista sul Sasso di Stria. Originariamente vi era anche una copertura in tronchi di legno e assi che sorgeva nel piazzale, anch’esso perimetrato da muri in pietra locale. Tre gradini scavati in roccia portano al sentiero dove poco distante sulla destra sorge una piccola costruzione realizzata 40 cm sotto il piano di campagna, adibita all’epoca “Erste Hilfe-Krankenstube” Posto di 1.Soccorso o zona malati, come recita la targa lignea posta sul trave d’ingresso. Il rinvenimento fra i resti della costruzione di bottigliette di vetro, una scatola per aghi da siringa e altri piccoli oggetti indicano la destinazione d’uso del manufatto.

Piu’ avanti si trova una grande Baracca in pietra rivestita all’interno da pareti d’abete ,copertura in tronchi di larice che poteva ospitare 12 /14 posti letto e una comoda tavola mensa. La Baracca denominata “Soldatenheim” (il luogo di ritrovo e svago per i Soldati che prestavano servizio di guerra nella Posizione Edelweiß) ha caratterizzato un’esperienza unica nel suo genere, per lo scrivente.

Il sentiero dopo pochi metri leggermente scosceso conduce ad un’altra costruzione identica come volumetria al Soldatenheim. E’ l’ultima ‘Baracca’ prima del Trincerone avanzato che orograficamente caratterizza la posizione di tiro, difesa e osservazione dell’Edelweiß Stellung. Distanziate si notano le postazioni di tiro con ampia visuale sul sottostante bosco Sotciaste’l, dove vanamente le Fanterie italiane tentarono vari assalti.

Il Trincerone ha sulla sinistra il sentiero tracciato ai piedi della parete sudest del Sasso di Stria, formidabile baluardo naturale di difesa, incubo dell’avversario che non riuscì mai ad averne ragione. (L’unico episodio di momentanea ‘conquista’ fu realizzato dalla sfortunato e audace impresa del Sottotenete Mario Fusetti dell’81° Rgt Fanteria “Torino” il 17 ottobre 915 , il quale in pattuglia con una dozzina di sottoposti riuscì per poche ore a raggiungere la cima pagando con la vita lui e altri 3 soldati il prezzo della missione suicida.)

Il Trincerone prosegue rispettando l’orografia naturale fino a declinare in una ampia selletta che limita il baluardo roccioso del Settsass.  altra formidabile barriera difensiva, cardine e raccordo della linea che proseguiva verso il Settore Monte Sief-Col di Lana.

Altre trincee di collegamento si diramano dal Trincerone verso l’interno dei prati della Valparola, un tempo oasi di pascolo per le Genti ladino tirolesi che traevano da quella attivita’ il principale sostegno.

L’Edelweiß Stellung rappresenta ancora oggi un sistema di logistica, difesa ed edilizia militare difensiva che riuscì a contenere in 2 lunghi anni di lotta i tentativi di sfondamento da parte del regio esercito italiano, il quale pagò (Col di Lana-Kalvarienberg soprattutto) un alto prezzo in vite umane, senza ottenere quei risultati che Cadorna e seguaci, si erano con pressapochismo proposti.

Passata i mesi invernali, la neve sciogliendosi lascia posto alle prime fioriture dell’Alpenrose (Rhododendro) che attendono la comparsa del piu’ bel fiore simbolo del nostro Tirolo : das Edelweiß.

Percorso:  A sud di Werk Tre Sassi, un cartello indica “Sas di Stria”:  si seguono le indicazioni lungo l’ampio versante nord della montagna.  Dopo pochi minuti, superato il famoso “Blauer Stein”,  si iniziano ad incontrare trinceramenti e postazioni fortificate, da poco restaurate.  A quota 2400m si sono alcuni tratti – brevi ma non esposti – dove si deve arrampicare, fino a quando si raggiunge la forra (tratto assicurato con cordino fisso, alcune scale e due gradini in legno) a quota 2433 metri. La cima del Sas di Stria è poco distante, ma l’ultimo tratto di salita necessita di piede fermo e di un minimo di esperienza alpinistica

Dati tecnici: Percorso di media difficoltà per escursionisti esperti

 

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