von mas 07.12.2024 18:30 Uhr

Un libro al Mese: Feuernacht, la nuova edizione – 1°

La nuova edizione di „Feuernacht / La Notte dei Fuochi“ in lingua tedesca e in lingua italiana,  sarà disponibile da domani, nel giorno della commemorazione di Sepp Kerschbaumer e dei Freiheitskämpfer a St. Pauls.  Il libro di Roland Lang, Obmann del Südtiroler Heimatbund, si è arricchito di un nuovo capitolo: la testimonianza di un sottoufficiale degli alpini che „… in quei luoghi, in quei giorni…“ c’era!

Particolare dalla copertina della nuova edizione in lingua italiana

Uno sguardo al passato

Nella prefazione alla nuova edizione, Roland Lang – Presidente del Südtiroler Heimatbund – scrive:

 

Questo libro raccoglie testi e documenti sulla Feuernacht, già pubblicati e diffusi in rete dal Südtiroler Heimatbund: gli avvenimenti che portarono alla Notte dei Fuochi, la preparazione, l’esecuzione e le conseguenze di quell’azione; particolarmente toccante è la parte che narra la reazione dello Stato italiano e le tremende torture subite dagli attivisti nelle caserme dei carabinieri.

Ciò che questi uomini insieme alle loro mogli hanno fatto e sofferto per la Heimat, non dovrà cadere nell’oblio: è fondamentalmente a loro che dobbiamo la nostra odierna autonomia, come spesso ha sottolineato l’ex presidente della Provincia Silvius Magnago. Grazie alle loro azioni, l’immigrazione dalle province italiane, incentivata dallo Stato, si è praticamente bloccata e successivamente si è persino registrata un’emigrazione di ritorno verso il sud. Grazie a loro, è fallito il perfido piano della “politica del 51%” con il quale si è tentato di ridurre i sudtirolesi a una minoranza priva di diritti nella propria stessa Terra.

La nuova edizione contiene la testimonianza di un alpino italiano, che ha svolto il servizio militare in Sudtirolo tra il 1961 e il 1962. Antonio R. ha casualmente scoperto l’esistenza di questa pubblicazione: dopo aver letto la versione in lingua italiana, si è subito messo in contatto con il Südtiroler Heimatbund. Durante un incontro con una delegazione del SHB, Antonio R. ha accettato di narrare alcune delle sue esperienze di quei mesi e ha messo il suo racconto a disposizione dell’Heimatbund. La sua testimonianza conferma che i combattenti per la libertà del Sudtirolo non erano certo degli assassini o dei terroristi. In questo capitolo – e qui ringrazio nuovamente Antonio R. per il racconto e per le fotografie originali – si dà voce anche alla parte italiana: era giusto e necessario.

Dopo la Notte dei Fuochi, a causa dello scalpore che essa aveva suscitato in tutto il mondo, lo Stato italiano non poté più proseguire nel regime di oppressione. È vero che a causa di ulteriori avvenimenti non si è riusciti ad ottenere per il Sudtirolo la tanto agognata autodeterminazione, ma un’autonomia sostanzialmente migliorata ha portato alla distensione, ponendo fine alla resistenza violenta e instaurando delle condizioni accettabili di democrazia.

Oggi noi sudtirolesi possiamo rapportarci in maniera pacifica con le autorità statali, pur continuando – con gli strumenti del diritto – a perseguire il legittimo obiettivo dell’autodeterminazione. Tutto questo non lo dobbiamo solo ai politici sudtirolesi come Silvius Magnago, ma anche e soprattutto a quegli uomini e a quelle donne che hanno compiuto dei sacrifici immani

La Notte dei Fuochi: un fulmine al ciel sereno

In una riunione tenutasi a Zernez in Svizzera il 1 giugno 1961, il BAS deliberò di mettere in atto il grande colpo della Notte dei Fuochi, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sull’insostenibilità della situazione. Il momento prescelto fu quello della festività del Sacro Cuore di Gesù, la notte dall’11 al 12 giugno 1961. Durante questa notte si accendono molti fuochi in memoria delle lotte per la libertà del 1796/97 e del 1809, e c’è molta gente in circolazione. Così gli attentatori del BAS non diedero nell’occhio mentre armavano di cariche esplosive, azionate con spolette a tempo, decine di tralicci dell’alta tensione sparsi in tutto il territorio provinciale.

Come si evince dagli elenchi degli arrestati compilati successivamente, gli attentatori sudtirolesi non erano degli ideologi sobillati o dei pazzi: generalmente si trattava di contadini, artigiani e commercianti di sentimenti cristiani, che sapevano il fatto loro ma che, per disperazione, non vedevano nessun’altra via d’uscita per impedire la privazione dei diritti e l’annientamento del loro gruppo etnico.

“Poco dopo mezzanotte, l’intera zona attorno alla conca di Bolzano tremò per quasi due ore a causa delle violente esplosioni che all’improvviso illuminarono la notte, per poi gettare la città nel buio. Le finestre andarono in frantumi, molti abitanti spinti dal panico si precipitarono in strada. E la stessa cosa in tutta la provincia…“

Durante la notte del Sacro Cuore furono fatti saltare in aria 40 tralicci delle linee ad alta tensione; 37 furono totalmente distrutti, gli altri 3 vennero danneggiati. L’enorme risonanza della Notte dei Fuochi e degli altri attentati dei giorni successivi catapultò l’irrisolta questione sudtirolese al centro dell’attenzione internazionale.

 

La reazione dello Stato italiano

Il 14 giugno 1961, immediatamente dopo la Notte dei Fuochi, il ministro degli interni Mario Scelba convocò a Roma una conferenza sulla sicurezza con i vertici della polizia e delle autorità militari. Il quotidiano bolzanino in lingua italiana “Alto Adige” riferisce che Scelba dopo la conferenza avrebbe dichiarato alla stampa che gli organi della polizia e della giustizia “sanno perfettamente come procedere”  (…)

La riproduzione di tutte le relazioni sulle torture riempirebbe un intero libro. Qui ne riportiamo soltanto pochi esempi, tra cui un estratto del racconto sulle torture redatto dal trentanovenne elettricista Franz Muther di Laas in Val Venosta, arrestato dai carabinieri il 10 luglio 1961.

Dovetti tenere le mani in alto, poi lui mi colpì sul dito con una bacchetta di ferro. Garzolla chiamò poi un certo Lungo, che era un uomo alto e forte, e gli diede l’ordine di condurmi via per sottopormi alla ‘cura speciale’. Mi portarono in un’altra stanza, mi misero con la schiena contro una parete e mi piazzarono due piccoli proiettori all’altezza degli occhi ad una distanza di 80 centimetri. Poco dopo, quando i miei occhi erano stati abbastanza abbagliati, mi tirarono al centro della stanza, intorno a me c’erano circa 6-8 uomini in borghese e uno in divisa. Quello in divisa mi si avvicinò, mi schernì, mi insultò e mi minacciò nella maniera più violenta, poi tutto a un tratto mi afferrò, mi strappò la camicia e mi strappò i peli dal petto. Poi con il pugno iniziò a colpirmi sul cranio, mentre il Lungo mi picchiava sulla testa, soprattutto all’orecchio sinistro dove ancora oggi ho dolori e non riesco a sentire bene. Gli altri mi presero a calci nella pancia, non riuscivo più a vedere, mi sentivo svenire. Dopo un po’ mi misero di nuovo con la schiena contro una parete. Questa volta portarono un proiettore grande, che venne di nuovo posizionato all’altezza dei miei occhi ad una distanza di 60-80 centimetri, e dovetti guardare nel centro del cono di luce. Ogni volta che gli occhi mi si chiudevano per il dolore, mi picchiavano su tutte le parti del corpo, in particolare con dei calci alle tibie, ancora oggi si possono vedere le cicatrici sulla gamba destra, che per molto tempo mi restò gonfia e tutta gialla. La tortura davanti al proiettore grande durò 5-6 ore ininterrottamente, credevo di impazzire.”

 

Abbiamo già presentato il libro „Feuernacht / La Notte dei Fuochi“, qualche anno fa qui su UT24.  Era il giugno 2022, nel sessantunesimo anniversario di quella notte che, per tutta la Terra tirolese,  segnò una linea indelebile fra il prima ed il dopo.

Lo riproponiamo ora, a dicembre 2024, nel sessantesimo anniversario della morte di Sepp Kerschbaumer, nell’edizione ampliata con un nuovo interessante capitolo.

Ecco i link agli articoli della serie „Un libro al mese“ pubblicati nel 2022

LA NOTTE DEI FUOCHI – 1

LA NOTTE DEI FUOCHI – 2

LA NOTTE DEI FUOCHI – 3

LA NOTTE DEI FUOCHI – 4

 

Il libro „Feuernacht / La Notte dei Fuochi“ è ora disponibile nella nuova edizione ampliata, sia nella versione in lingua tedesca che in quella in lingua italiana.  Chi non trovasse la pubblicazione in libreria, può richiederla alla casa editrice Effekt! (+39 0471 813 482 / info@effekt.it) oppure direttamente al Südtiroler Heimatbund, inviando una mail all’Obmann Roland Lang ( roland.lang@mail.de )

 

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