von fpm 26.05.2024 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (27)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Con l’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Nel 1936 era già pronto l’elenco dei 5.365 cognomi sudtirolesi da sostituire con forme italianizzate. L’elenco era stato redatto dal nazionalista Ettore Tolomei: prima irredentista, poi fascista, geografo, politico, senatore e docente, talebano della italianizzazione del Südtirol. Nel 1906 aveva inventato, quasi di sana pianta (in realtà ripreso dalla denominazione inventata da Napoleone quando invase il Tirolo del Sud in comunella con i bavaresi) il nome “Alto Adige”; inoltre era stato, con l’avallo del regime, l’artefice del cambiamento dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni sudtirolesi e della quasi totalità della microtoponomastica. Gaetano Salvemini, uno dei più importanti intellettuali antifascisti della prima metà del Novecento bollò Tolomei come il boia del Tirolo […] L’uomo che escogitò gli strumenti più raffinati per tormentare le minoranze.

Il Südtirol evidenzia una netta presenza di cognomi tedeschi, che riflettono la componente linguistica predominante, che il regime fascista voleva sradicare immettendo un virus ortografico per sconvolgere l’identità tirolese. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane: alcune, come quella di Tolomei, asservite ad un rancore personale, altre suggerite da allucinazioni demagogiche. Lo scempio offriva una vergognosa lista di cognomi snaturati e modificati da una perversione a dir poco scellerata se non malvagia: Fent, ad esempio, fu modificato in uno strampalato Ventani o Vendani… e Fercher, in un ancora più bislacco Dalpino. Si è ripetutamente fatto notare che molti dei cognomi inventati dal fissato Tolomei, non trovano riscontro in nessuna zona peninsulare. E di Dalpino attualmente ne compare uno in una sola regione, la Liguria.

Ferdick, Fèrdig e Ferding si beccarono Fedrighi o Fedrizzi, cognomi esistenti e adattati ai cognomi tedeschi probabilmente per una se pur incerta assonanza. A Falkner invece fu riservato un Falconieri e a Falkensteiner, Falconara… A Faller toccò Dellavalle o Dallavalle e a Fallmeraier e Fallmejerer venne imposto Valmarara, altro cognome inesistente nella mappa italica. Falorz si tramutò in Vallorsara… e indovinate un po’? Inesistente.

La mente del pirotecnico Tolomei, insomma, aveva coniato cognomi come si trovasse davanti ad una Zugzwang, come direbbe un tedesco, cioè, forzato a prendere una decisione… E chissà cosa stesse pensando quando trasformò Fantsch in Vanzo o VanziFantsch in tedesco sarebbe “fantastico”, ma “vanzo” non sembra avere particolari significanti se non richiamare una piccola frazione di San Pietro Viminario in provincia di Padova… Quindi la semantica maniacale dell’Erbsenzähler vacillava, presumibilmente, a seconda dello stato d’animo. (continua)

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