von mas 25.04.2024 06:45 Uhr

Briciole di Memoria: Enrico e Remigio Zeni

Consultando le pagine del Foglio Annunzi Legali abbiamo trovato alcune “piccole storie” che riguardano i nostri nonni e bisnonni. Quella di oggi racconta le vicende di Enrico e Remigio Zeni da San Lugano

Kriegsmaler al Bergisel - Foto Manuela Sartori / UT24

Il Foglio Annunzi Legali inizia le sue pubblicazioni il 10 maggio 1919 quale supplemento al Bollettino Ufficiale del Governatorato di Trento, che dal settembre dello stesso anno diventa il Commissariato Generale per la Venezia Tridentina.

Oltre a  editti e pubblicazioni ufficiali, sul FAL appaiono anche le informative sull’avviamento e sulla conclusione delle procedure di dichiarazione di morte: si tratta per la quasi totalità dei casi, di soldati dispersi sui vari scenari della guerra: dalla Galizia ai Balcani, dalla Romania al nostro fronte, quello tirolese.     Le notizie pubblicate sono spesso scarne, talvolta invece permettono di ricostruire quasi completamente “piccole storie” di morte e disperazione,  minuscoli tasselli personali e familiari della grande tragedia collettiva che si abbattè sulla nostra Terra e su tutta l’Europa.

Ne raccontiamo qualcuna, con l’intento di contribuire, nel nostro piccolo, ad accendere qualche “lume di candela” sul nostro passato e sulla nostra storia.

Enrico e Remigio da San Lugano

La piccola chiesa di San Lugano sorge a oltre 1400 metri di quota, presso il valico che unisce (che i passi da noi non separano, ma uniscono!) la val di Fiemme a quella dell’Adige.  Lì vengono battezzati i figli di Francesco Zeni e di sua moglie Giuliana Delvai, che viene da Carano: sono Enrico Francesco, nato il 12 settembre 1891;  Maria Stefania, nata nel 1893 e morta a tre anni; Remiglio Francesco, del 22 luglio 1896; Rachele Silvia Maria, nata nel 1898; e l’ultimo, Orazio Enrico, che vede la luce nel 1903.

 

Enrico, che muore a Natale

Arriva il 1914 e con lui la guerra, che bussa a tante porte, anche a quella della famiglia Zeni. Enrico è richiamato subito e parte con i primi treni diretti in Galizia; è  un Kaiserjäger del 1. Reggimento, inquadrato nella  1. compagnia.  Passa l’estate, e passa pure l’autunno, quello che avrebbe dovuto vedere i nostri soldati tornare a casa, si diceva, in tempo per le vendemmie, ed  arriva anche l’inverno.

Natale vuol dire pace, in tutte le lingue che Enrico sa, in tutte quelle che sente parlare intorno a lui. E invece no, che questo è un Natale di guerra. E proprio il 25 dicembre, Enrico viene ferito da una granata nemica.  Muore pochi giorni dopo, in un paesino della Galizia che somiglia a un presepe

Remigio, caduto sul Carso

Remigio quando scoppia la guerra ha diciott’anni... per lui la chiamata arriva l’anno dopo, nella primavera del 1915.  La sua guerra dura ancor meno di quella del fratello.  Anche lui Kaiserjägerm ma del II Reggimento, è destinato (fin da subito? non lo sappiamo… ) al fronte contro l’Italia: non quello di casa però, lui è  sul Carso e lungo l’Isonzo, ai comandi del generale Svetozar Borojević,   a respingere le “spallate” comandate da Cadorna.

Muore fra San Martino e il San Michele il primo agosto 1915, a diciannove anni compiuti da poco.

Dal Foglio Annunzi Legali

Nell’edizione del Foglio Annunzi Legali pubblicata il 10 febbraio 1923,  appare l’annuncio l’avviamento della procedura allo scopo della “dichiarazione di morte di 1) Zeni Enrico fu Francesco da San Lugano, nato il 12 settembre 1891, presentatosi in servizio militare il 2 agosto 1914, assegnato alla 1. compagnia del 1. reggimento cacciatori a.u. in Galizia. Colpito il 25 dicembre 1915 da una granata, dovrebbe essere morto in un paese galiziano qualche giorno appresso; 2) Zeni Remigio fu Francesco da San Lugano, nato il 22 luglio 1896,  dall’aprile 1915 soldato del 4. reggimento cacciatori, 2. compagnia, che dovrebbe essere morto in combattimento nei pressi di San Martino sull’Isonzo il 1 agosto 1915.

(…) vieve avviata  dietro istanza della madre, Giuliana vedova Zeni da San Lugano,   la procedura allo scopo della dichiarazione di morte delle suddette persone assenti   (...)  Gli asenti Zeni Enrico e Remigio vengono diffidati a comparire innanzi al sottoscritto giudizio oppure a far conoscere il altra guisa allo stesso la sua esistenza.  Scorso il giorno 20 giugno 1923 il giudizio, dietro nuova istanza, deciderò sulla domanda concernente la dichiarazione di morte”

Alcune informazioni per riconoscerli...

I due figli minori della famiglia Zeni sono sopravvissuti a entrambe le guerre: Orazio Enrico è rimasto a vivere a San Lugano, dove è morto nel 1961;  Rachele Silvia Maria si è invece spenta a Cavalese nel 1977.

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