von mas 16.04.2024 18:30 Uhr

Si alle celebrazioni di Giacomo Matteotti

Approvato all’unanimità dal Consiglio Provinciale il DDL Maestri  sul centenario della morte di Giacomo Matteotti

Si è conclusa con l’approvazione all’unanimità del ddl di Lucia Maestri (Pd) sulle celebrazioni del centenario dalla morte di Giacomo Matteotti, il deputato socialista di origini trentine ucciso dagli squadristi fascisti nel 1924, la tornata consiliare di aprile.

Ecco in sintesi i diversi interventi dei Consiglieri Provinciali su questo punto all’ordine del giorno: ai lettori le eventuali considerazioni.

Giacomo Matteotti, ha ricordato Maestri nel suo intervento, un uomo che aveva radici familiari a Comasine di Pejo e radici politiche trentine con il Partito socialista di Cesare Battisti. Il Matteotti anti nazionalista, anti militarista, favorevole alle autonomie locali. Il politico che seppe cogliere le fragilità dell’Italia uscita dalla Grande Guerra; i problemi del proletariato, in particolare del suo Polesine, che affrontava con rigore ma con metodo riformista. Un lavoro di analisi, il suo, fondato su dati che lo portò a capire quale sarebbe stata la parabola del Fascismo alimentato dalla crisi socio – economica e politico, dalla reazione dei grandi proprietari terrieri e dagli interessi stranieri che sostenevano Mussolini. Il deputato che seppe denunciare la viltà dello stato liberale e della monarchia che aprì le porte al golpe della marcia su Roma e la violenza dello squadrismo del quale rimase vittima. Il 10 giugno 1924 venne rapito nei pressi della sua casa sul Lungo Tevere di Roma da un gruppo di assassini, guidati da Amerigo Dumini, alle dirette dipendente di Mussolini. Un omicidio, ha aggiunto la consigliera del Pd, che ricorda quello di Navalny. Alla Provincia autonoma di Trento Maestri, ha concluso, spetta di mantenere il ricordo di questa figura.

Carlo Daldoss (FdI) ricordando l’origine della val di Pejo di Matteotti, ha evidenziato che tutti gli anni davanti alla casa della sua famiglia a Comasine l’onorevole socialista viene ricordato, sottolineando i valori condivisibili da tutti come la democrazia e la tolleranza. La memoria di Matteotti, ha detto Daldoss, non dovrà limitarsi al centenario della sua morte, ma diventare un mezzo per diffondere, soprattutto tra i giovani, i valori della tolleranza e del rispetto delle idee altrui. Oggi, ha concluso, tutti siano antifascisti e per questo le celebrazioni dovranno avere la forza di guardare avanti e non soltanto al passato.

Francesco Valduga (Campobase) ha definito il ddl doveroso e necessario per una ricordare una figura che è stata esemplare per il coraggio di non piegarsi alla prevaricazione e alla violenza. Ma il ddl è necessario perché il suo omicidio rappresentò un passaggio emblematico nel quale il Fascismo si mostrò come regime che arrivò fino all’apice delle leggi razziali e della guerra a fianco della Germania nazista. La vicenda di Matteotti ci ricorda poi che libertà e democrazia non sono diritti acquisiti. Rivolgendosi a Daldoss ha detto di non avere dubbi sul suo antifascismo, ma non è vero che in Italia siamo tutti antifascisti. E ha ricordato che ci sono politici che il 25 aprile fanno gli auguri di S.Marco a tutti per cancellare la memoria della liberazione. Una memoria che serve a ricordare la tragedia del Fascismo che non dobbiamo più correre il rischio di rivivere.

Francesca Gerosa ha affermato che il ddl rientra nel percorso della legge nazionale, ma ha ricordato che il Museo storico ha già avviato iniziative, compresa la pubblicazione di un volume, e c’è l’obiettivo di ospitare in Trentino la mostra fotografica su Matteotti. La vicepresidente ha anche ricordato i due emendamenti della Giunta: il primo che richiama il supporto scientifico del Museo storico del Trentino e il secondo che pone il tetto di 100 mila euro per le celebrazioni.

Walter Kaswalder (Patt) ha anche lui affermato di condividere il ddl che ricorda una persona che ha avuto il coraggio di sacrificare la vita per i suoi ideali.

Michele Malfer (Campobase) ha detto che questo drammatico centenario è una grande occasione per la memoria. Malfer ha ricordato il suo emendamento che ha l’obiettivo di rendere protagonista nelle celebrazioni il Comune di Pejo.

Paola Demagri (Csa Autonomia) ha condiviso il ddl che ricorda un uomo amante della terra, della famiglia e dell’identità e che è stato protagonista di una storia fondamentale per il nostro futuro.

Claudio Cia (Misto) ha ricordato che questo ddl ha lo scopo di ricordare una nobile figura e per dire un “mai più” alle dittature.

Antonella Brunet (Lista Fugatti) ha sottolineato l’importanza che viene data nel ddl alla didattica per far conoscere ai giovani queste grandi figure.

​Lucia Coppola (Avs) ha affermato che Matteotti dà risalto alla comunità democratica e il suo riformismo è stato l’ultimo ostacolo alla dittatura fascista e per questo ucciso. Un omicidio che fece vacillare il regime e costrinse Mussolini a cercare a prendere le distanze dall’omicidio. Presa di distanza poco credibile anche perché il Duce lo aveva minacciato dalle pagine del suo stesso giornale “Il popolo d’Italia”.

In replica Lucia Maestri ha affermato che questo ddl, come ha detto Valduga, è necessario perché siamo tutti antifascisti ma lo dobbiamo essere anche fuori da qui e ciò significa ritenere il 25 aprile la festa di tutte le italiane e tutti gli italiani. Non solo, secondo la consigliera dem, queste figure devono essere esempi per chi fa politica oggi.

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