von mas 03.01.2021 06:45 Uhr

Tracce di fede – A Mavignola

La fede, semplice ma profonda, di chi ha vissuto per secoli ed ancora vive fra le valli e le montagne della nostra Terra, è testimoniata da decine e decine di segni, di tracce.  Oggi il nostro cammino ci porta a Sant’Antonio di Mavignola

Foto: UT24 / M.Sartori

Tracce di fede, indelebili.  Sono quelle che caratterizzano l’intero territorio tirolese.  A volte sono segni importanti,  dipinti o sculture di artisti noti e famosi. Altre, forse la maggior parte, sono opera di semplici artigiani dotati di senso artistico e di innata manualità, altre ancora sono il risultato elementare del proprietario del fondo o del maso.

Ma di qualsiasi opera si tratti, questi segni stanno a testimoniare la fede. Semplice, a volte addirittura infantile, ma profonda.  Sono tracce che hanno resistito nei secoli a intemperie, guerre, modernità. E che fortunatamente resistono ancora.

Mavignola è oggi una località turistica, situata fra Pinzolo e Madonna di Campiglio, ma un tempo era un minuscolo abitato di masi e abitazioni contadine.  Qui sorge l’antica chiesetta di Sant’Antonio, edificata già prima del 1300 e per molti anni affidata alla custodia di un’eremita. Il tetto è quello in scandole di legno di larice delle case rurali, mentre le pareti esterne  sono un tesoro affrescato dai  Baschenis, la nota famiglia di pittori erranti.

Ma non c’è solo la chiesetta di Sant’Antonio a testimoniare la fede  degli abitanti di Mavignola: fra le stradine del centro più antico, sulle pareti delle abitazioni tipiche dell’architettura rustica e rurale, si incontrano diversi affreschi.  Sia quelli più antichi, dipinti sempre dai Baschenis, a quelli più moderni, raccontano la stessa identica storia: quella di una religiosità profonda, personale, familiare, di comunità.

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