Tracce di fede – A peste succurre nobis
Tracce di fede, indelebili. Sono quelle che caratterizzano l’intero territorio tirolese. A volte sono segni importanti, dipinti o sculture di artisti noti e famosi. Altre, forse la maggior parte, sono opera di semplici artigiani dotati di senso artistico e di innata manualità, altre ancora sono il risultato elementare del proprietario del fondo o del maso.
Ma di qualsiasi opera si tratti, questi segni stanno a testimoniare la fede. Semplice, a volte addirittura infantile, ma profonda. Sono tracce che hanno resistito nei secoli a intemperie, guerre, modernità. E che fortunatamente resistono ancora.
Santa Massenza: superata la centrale, che sembra esser stata buttata lì in qualche modo fra lago e vigneti, come un giocattolo lanciato da un bimbo capriccioso, il nucleo centrale dell’abitato è costellato da insegne e pitture che parlano di tini per il vino, anfore per l’olio, ma soprattutto di alambicchi.
Qua e là, qualche immagine sacra invita ad un segno di croce, ad una preghiera. Lo stesso invito che pare di sentire nel silenzio delle antiche case di Fraveggio, dove si arriva salendo fra pergole e muretti a secco. Una preghiera ed un’invocazione, con le parole di un’antico canto gregoriano, attuale oggi come non mai “O piissima stella maris, a peste succurre nobis”