von Vanessa Pacher 22.10.2019 08:48 Uhr

E luce sarà

UniTn impiega circuiti ottici per studiare il cancro

Il progetto è stato battezzato con  l’acronimo Pelm, che in sta per “Macchine fotoniche estreme per l’apprendimento automatico: dal calcolo neuromorfico all’interpolante ottico universale, al sensore estensimetrico e al monitor morfodinamico del cancro”.

Si tratta di un progetto di ricerca coordinato dall’Università di Trento, finanziato con quasi un milione di euro in 3 anni dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca.

Lanciato tra il 10 e l’11 ottobre al Polo Ferrari di Povo, il progetto è coordinato da Lorenzo Pavesi, professore del Laboratorio Nanoscienze del Dipartimento di Fisica di UniTn.

Uno degli obiettivi più ambiziosi del progetto è quello di sviluppare un monitor capace di seguire in modo non invasivo lo sviluppo dei tessuti cancerogeni, così da raccogliere il maggior numero di informazioni possibili sulla malattia e sui migliori trattamenti per contrastarla. Si tratta di un dispositivo che sfrutta i principi dell’apprendimento automatico. Per delle applicazioni concrete nel campi dell’intelligenza artificiale, questi circuiti ‘classici’ non risultano sufficientemente efficienti. Da qui la volontà di costruire delle piattaforme ottiche.

Sarà possibile studiare «la dinamica di tessuti cancerogeni per la realizzazione di un’intelligenza artificiale capace di seguire in modo non invasivo l’evoluzione della malattia e la risposta a trattamenti farmacologici», nonché «utilizzare gocce di polimeri liquidi per realizzare processori ottici capaci di monitorare l’evoluzione delle deformazioni di strutture complesse in tempo reale». E ancora, i ricercatori proveranno anche a «fabbricare circuiti ottici in grado di sviluppare schemi di calcolo tutti ottici con prestazioni in velocità e in consumi migliori rispetto agli analoghi sistemi di apprendimento automatico completamente elettronici».

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