von Vanessa Pacher 15.10.2019 18:30 Uhr

Voci dalla Scuola – Una classe di emarginati?

Una classe di soli bocciati: un azzardo sconsiderato o una scommessa proficua?

23 studenti del primo anno, bocciati in 4 licei di Trento, si sono trovati iscritti all’istituto Rosmini e inseriti in una classe “speciale” di soli bocciati. La notizia, pubblicata sulla stampa nazionale, ha suscitato dibattiti e discussioni.

Molte sono state le voci a favore, mentre alcune si sono schierate contro questa che appare a tutti gli effetti una sperimentazione su un gruppo di ragazzi in fase di scolarizzazione e crescita personale.

Premettendo che si tratta di un esperimento e che come tale il rischio di un fallimento è sempre dietro l’angolo, soprattutto considerando il coinvolgimento di ragazzi adolescenti, si può certamente affermare che quella di Stefano Kirchner, direttore dell’istituto scolastico Rosmini, è stata una vera e propria scommessa.

Se si tratti di una scommessa proficua o di un azzardo sconsiderato questo lo potrà dire solo il risultato finale di tale “esperimento scolastico”. Ciò non toglie che nel frattempo i 23 ragazzi di questa “classe speciale” si troveranno a vivere un intero anno scolastico come campioni sperimentali. È questa una delle considerazioni avanzate da alcuni insegnanti interpellati da UT24.

Alcuni docenti hanno, tuttavia, affermato che lavorare su una classe di soli bocciati potrebbe essere proficuo per i soggetti interessati. Studenti con difficoltà diversificate su più materie garantirebbero la possibilità da parte dell’insegnante di poter promuovere dei lavori di gruppo, in cui lo studente maggiormente preparato in una materia avrebbe la possibilità di aiutare i compagni meno preparati, e così per tutte le materie di studio, in modo da creare un lavoro cooperativo ed inclusivo in grado di promuovere gli interessi e la motivazione di ciascuno studente.

A tal proposito, sono state avanzate e sono apparse sui giornali delle polemiche riguardanti la discriminazione e il mancato rispetto per una politica di integrazione e di inclusione che tale tipologia di classe promuoverebbe. Se, tuttavia, si considera la classe non come una classe di impreparati, bensì una classe di ragazzi con carenze formative diversificate, provenienti da esperienze e ambienti scolastici differenti,  allora risulterebbe chiaro che non si tratta di discriminazione bensì di promozione al confronto e alla crescita personale, incentivo alla motivazione e possibilità per gli studenti di essere soggetti ad un intervento mirato e focalizzato da parte degli insegnanti.

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