von mas 07.12.2018 05:52 Uhr

An der Front: Forcella Litegosa

Le escursioni nei luoghi degli Standschützen, seguendo le croci di An der Front 

Siamo ancora nella zona del Lagorai, fra la Val di Fiemme ed il Primiero.  Alla vigilia della guerra, la frontiera con l’Italia corrispondeva in gran parte all’odierno confine fra le province di Trento e Belluno. Il Comando supremo riteneva indifendibile questo frastagliato tratto di frontiera e aveva deciso, già dal secolo precedente, di arretrare su una linea difensiva più breve ed efficace. La catena del Lagorai, in particolare, grazie alla sua conformazione, offriva un enorme vantaggio ai difensori:  infatti, dal versante nord (Val di Fiemme) era facilmente accessibile grazie ai dolci pendii, a differenza del versante sud (Vanoi, Primiero) caratterizzato da tratti impervi e da lunghe pareti rocciose verticali. Gli unici punti deboli di questa fortezza naturale rimanevano i valichi più importanti: passo Rolle, passo San Pellegrino e passo Sadole. I primi due, che potevano essere oltrepassati da carriaggi, erano difesi da fortificazioni permanenti costruite sul finire del XIX secolo. Passo Sadole non era attraversato da rotabile, ma era comunque di grande importanza strategica: vennero quindi create delle difese campali. Sul resto della catena vennero create trincee, camminamenti, più ordini di filo spinato, postazioni di mitragliatrice e di artiglieria oltre a punti di osservazione, baraccamenti e le numerose mulattiere, che resistono ancora al giorno d’oggi.

Questo immenso lavoro di fortificazione fu portato a termine in tempi brevissimi dagli Standschützen di Fiemme, Primiero e del battaglione Auer, sotto il comando del Leutnant Lentsch di Bronzolo. Le posizioni furono tenute fino a novembre 1917, anche dopo la conquista italiana del Cauriol, a fine agosto 1916, con le nostre postazioni ormai visibili e facile obiettivo dell’artiglieria nemica.

Forcella Litegosa può essere raggiunta dall’antica stazione termale di Cavelonte (sede del comando di zona; vicino alla chiesetta c’era l’ospedale da campo); da qui, si procede lungo la strada forestale 319 che sale fino a località Toazzo (in questa località si possono trovare numerose baracche, la partenza della grande teleferica che collegava malga Toazzo con malga Litegosa, la partenza della teleferica che giungeva fino al Lasteolo e una linea di trincea di resistenza che tagliava a metà la valle nel caso in cui il nemico avesse sfondato la prima linea). Si imbocca poi la lunga mulattiera militare che porta a Malga Litegosa, forse il più lungo tratto conservato sul Lagorai:  seguendola si trovano gli ospedali da campo ed un agglomerato di baracche; altre baracche e postazioni in caverna alla Malga.    Poco sopra, a Forcella Litegosa,  sorgeva quello che è il più grande e meglio conservato villaggio di baracche in quota di tutto il Lagorai. Vi si conservano  più linee di trincee, di cui una profonda scavata nella roccia e dotata di gallerie, nonché svariate postazioni di mitragliatrice, ricoveri in caverna e un’iscrizione nella roccia.  Dal passo si prosegue lungo il sentiero di guerra 321 che con una variante sale fino a cima Litegosa, seguendone le originali scalinate.

Una variante di percorso è quella che da Malga Sadole (dove  si può trovare la fontana costruita e decorata dagli Standschützen Primör, restaurata qualche anno fa dall’attuale compagnia) sale porta all’omonimo passo.  Qui ci sono numerosi baraccamenti e grandi caserme, segno dell’importanza strategica di questo giogo. A fine ‘800 era stato addirittura progettato un forte che avrebbe dovuto rendere più facilmente difendibile il passo, ma i fondi vennero destinati alle più importanti opere dell’altopiano di Asiago. Una grande trincea, appoggiata da postazioni di mitragliatrici e piazzole di artiglieria, sbarrava il valico prima a sud e poi, in seguito alla perdita del Cauriòl, venne apprestata una grande linea difensiva a est; il tutto compreso di ricoveri in caverna e postazioni di mitragliatrice.  vi è anche una rete di mulattiere che permettono di muoversi agilmente, il pozzo  per la raccolta dell’acqua e le iscrizioni lasciate dai reparti ivi stanziati. Da Passo Sadole, lungo  il sentiero 321, si raggiunge Forcella Litegosa.

Percorso: Da Ziano di Fiemme a Malga Toazzo, si percorrono circa 10 chilometri in automobile. Da qui, si sale lungo la mulattiera e poi seguendo il sentiero fino alla Forcella – andata e ritorno in 4 ore, 10,6 km e 900 metri di dislivello positivo. Altrimenti, sempre da Ziano si raggiunge Malga Sadole, in auto: da qui si prosegue a piedi – andata e ritorno in 5 ore,  12.6 km e 800 metri di dislivello positivo

Dati tecnici:  Percorsi montani per escursionisti esperti, con qualche difficoltà dovuta alla lunghezza, al dislivello ed alla quota.

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