von mas 03.07.2018 05:36 Uhr

Musei del Tirolo: Quel filo sottile fra Moena e le Isole Orcadi.

Domenico Chiocchetti è riuscito ad illuminare le profonde tenebre della seconda guerra mondiale con una luce di preghiera e di speranza.

Nel gennaio del 1942, un contingente di soldati dell’esercito italiano, catturati per lo più in Nord Africa, fu destinato al lavoro di costruzione delle cosiddette “Churchill Barriers”, uno sbarramento antisommergibile a protezione di Scapa Flow, la maggior base navale militare britannica.

Fra loro c’era Domenico Chiocchetti: di Moena, artista e pittore, nato nel 1910. Le Orcadi a gennaio non potevano essere più diverse dal Nord Africa, ma anche dalle valli ladine ai piedi delle Dolomiti: “La piccola isola (Lamb Holm) non sarebbe potuta sembrare più desolata: nuda, nebbiosa, esposta al vento e alle forti piogge. Il campo consisteva di tredici capanne buie e vuote, e di fango.”

Dure le giornate dei prigionieri, ma ancora più dure le notti: “Erano il nostro peggior nemico. Lunghe notti in cui i pensieri tornavano a casa a quelli che amavamo. Solo pensando a qualcosa di più nobile, più elevato, potevamo trovare pace interiore e speranza.”

Proprio da questo anelito di speranza e di pace, Domenico Chiocchetti, con alcuni compagni di prigionia, diede vita a qualcosa di assolutamente unico: una cappella, quasi una cattedrale in miniatura,  dedicata a Maria, Regina Pacis. Costruita “mascherando” con calcestruzzo e cartongesso una “capanna Nissen” di lamiera ondulata, aggiungendo all’esterno un campanile (all’inizio dotato di una finta campana di cartone, poi sostituita da una vera campana da nave) e una statua di San Giorgio che sconfigge il drago, ma soprattutto decorando l’interno in maniera stupefacente.

La bellissima pala d’altare raffigura la Madonna col Bambino, circondata da una pergamena con l’iscrizione “Regina Pacis ora pro Nobis” e da cherubini, uno dei quali regge lo stemma di Moena.  Il gruppo di prigionieri fu trasferito in un altro campo prima che la costruzione della cappella fosse conclusa: solo Chiocchetti si fermò a Lamb Holm, per portare a termine l’opera e per assistere alla celebrazione della prima Santa Messa.

Chiocchetti rientrò a Moena nel febbraio del 1946: il campo a Lamb Holm era già stato smantellato ed anche la cappella sarebbe diventata un rudere come tutto il resto, se non fosse stato per un gruppo di abitanti dell’isola che, riunitosi in un comitato, provvide a raccogliere fondi, a ripristinare l’edificio e, soprattutto, a rintracciare Domenico Chiocchetti che ritornò alle Orcadi per partecipare al restauro dei dipinti che aveva creato durante la prigionia.

“La cappella è vostra, da amare e preservare. Porto con me il ricordo della vostra gentilezza e della meravigliosa ospitalità. Lo ricorderò sempre, e i miei figli impareranno da me ad amarvi”, disse Chiocchetti lasciando per la seconda volta le Orcadi.

E così è stato: il legame fra le Orcadi e Moena vive ancora, intenso e forte. Ogni anno, migliaia di visitatori giungono alla piccola isola spazzata dal vento, quasi in pellegrinaggio: il volto della Madonna della Pace li accoglie, ancora oggi, con lo stesso monito e la stessa speranza.

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