Rating: l’Italia perde l’ultima “A”
"Siamo tutti nella stessa barca. Noi possiamo anche avere i posti in prima classe. Ma se la "Nave Italia" affonda, affondiamo anche noi inseme a lei.“
Venerdì 13:  di sicuro non è stata la giornata a portare male. Ormai la situazione economica non lascia spazi per gli svolazzi pindarici e i salti mortali a cui i governi italiani ci hanno  quasi abituato. Anche la canadese Dbrs, l’unica agenzia internazionale di rating che ancora dava l’Italia nella classe di merito più alta,  retrocede il “Bel Paese” in serie B,  seguendo le orme di Fitch, Moody’s e S&P.
Una bocciatura “simbolica”, si dice in certi ambienti, che tanto, peggio di così..   ma la rotta è sempre quella, in discesa senza freni.  E questo non rallegra di certo chi, come il Sudtirolo, in Italia per il momento ci deve stare, volente o nolente.
Non è allarmismo, ma semplice constatazione di una situazione ormai non più sostenibile, dichiarano i consiglieri della Südtiroler Freiheit.  Il Sudtirolo è davanti a un bivio:  o si isola dal resto dell’Europa ed affonda nel caos assieme all’Italia; oppure si affranca dall’Italia e, come parte integrante dell’Europa, può aspirare ad un futuro di sicurezza e di certezze.
Bernhard Zimmerhofer rincara la dose, citando Luis Durnwalder:
“Siamo tutti nella stessa barca. Noi possiamo anche avere i posti in prima classe. Ma se la “Nave Italia” affonda, affondiamo anche noi inseme a lei.“
