von mas 03.10.2017 00:04 Uhr

#10#DiarioCatalano! – Catalunya, il giorno dopo

In collaborazione con Alex Storti, notizie, aggiornamenti, ma soprattutto SPRAZZI DI LUCE dalla Catalunya

 


UT24 OSSERVATORE CATALANO


Sono passate 24 ore da quando Carles Puigdemont ha dichiarato che i catalani, nella incredibile e terribile giornata appena trascorsa, si erano guadagnati il diritto all’indipendenza.   La situazione in Catalunya resta comunque infuocata: le forze repressive presidiano ancora l’intera regione, nonostante il Presidente ne abbia chiesto lo sgombero immediato. In compenso, a Calella, una cittadina turistica a una cinquantina di chilometri da Barcelona,  il municipio ha dichiarato “presenza non grata”  i militari alloggiati dal governo centrale negli alberghi locali, cosi alla Guardia Civil è toccato fare le valigie.catta   La loro presenza in Catalunya era necessaria per sventare eventuali altri attacchi terroristici come quello sulla Rambla, era stato detto agli albergatori: ora che si è capito il vero motivo del loro “soggiorno”, nessuno vuole dar loro ospitalità.  Intanto cominciano a girare voci sui costi di vitto, alloggio e diaria di questa trasferta catalana: cifre altissime, che comprendono anche il noleggio delle navi da armatori italiani, quelle dei cartoni animati, per intenderci.

Oggi ci sono state diverse manifestazioni, un po’ ovunque: a Girona tantissima gente per strada, stessa cosa a Barcelona, dove gli studenti  hanno dato vita ad una marcia silenziosa, tutti con la bocca tappata da una “x” rossa. E’ la famosa immagine dei manifesti “democràcia” che si fa reale, tangibile, iconica

Per domani è stata indetta una “aturada general”, ossia una sorta di sciopero generale, il cui scopo è dimostrare che l’insieme del paese è concorde nel sostenere il diritto di decidere in capo al popolo catalano.  L’ANC ha invitato la popolazione ad essere presente alle 11.00 davanti alle sedi di seggio vandalizzate dalla Guardia Civil ed alle 18.00 davanti alle sedi municipali dei capoluoghi.  Inoltre a Barcelona alle 11.00 ci sarà una manifestazione dei Bombers, i vigili del fuoco che ieri in tantissime occasioni hanno difeso i cittadini, e alle 12.00 l’ennesimo corteo studentesco. cattaa3

Tutto per tornare al punto cruciale della crisi ispano-catalana: riconoscere il diritto della Catalogna di esprimersi e decidere se essere parte, o meno, della Spagna. Adesso pare proprio che si vada verso una dichiarazione d’indipendenza, secondo  percorso previsto dalla legge referendaria. Sarà il Parlamento a votare, lo ha confermato nuovamente Puigdemont nella conferenza stampa del pomeriggio:  giovedì la commissione elettorale dovrebbe proclamare i dati definitivi del risultato referendario, il parlamento poi avrà 48 ore per decidere.

Ma Barcelona concede a Madrid un’ennesima via d’uscita: i fatti di ieri, le azioni di violenza inaccettabile, hanno sollevato un enorme clamore a livello internazionale, per riportare la situazione ad una minima normalità istituzionale e per trovare una soluzione politica ad un problema politico, è necessario mettere fine alle violenze indiscriminate e alle restrizioni libertarie ancora in atto, e quindi ricominciare a dialogare, con il supporto di una mediazione internazionale.  Difficile che possa farlo Bruxelles, ha continuato Puigdemont, ma ci sono governi di stati ed anche di regioni d’Europa che hanno già dato la loro disponibilità in questo senso.

Occhi puntati su Barcelona, quindi… ancora per molti giorni.

 

 

 


 

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