von mas 19.09.2016 07:35 Uhr

Trento 2018: L’adunata della memoria “sbagliata”

“Quando il Piave mormorava, non passa lo straniero! Gli stranieri eravamo noi”

E’ ormai una certezza: l’adunata ANA del 2018 si svolgerà a Trento.

Peccato, perché sarà l’adunata della “memoria sbagliata”, della storia interpretata, dell’ignoranza che non riconosce (oppure non vuole, o peggio ancora, non può riconoscere) le peculiarità e le caratteristiche di una Terra profondamente DIVERSA, che proprio a questa DIVERSITA’ deve il suo status speciale di Regione Autonoma.

Peccato, perché e’ un occasione perduta, fra le tante di questo “Centenario” che ha mancato uno degli obiettivi principali: la riscoperta di un’identità collettiva per lungo tempo dimenticata, cancellata, ignorata, che invece è base fondamentale per il presente e per il futuro.

Peccato, perché l’Adunata è un evento che a Trento poteva incontrare la condivisione da parte di tutte le componenti di una società eterogenea come la nostra, se solo organizzato in un anno diverso. Invece è stata presentata come “Il momento per ricordare la conclusione di quel processo unitario nel quale Trento e Trieste assursero a simbolo indiscusso di sacrificio per l’unificazione del Paese, per ricordare anche le migliaia di trentini che combatterono da italiani con la divisa sbagliata.”

Se queste sono le motivazioni, allora c’è da riflettere, da chiedersi come, in una Terra che è Autonoma perché profondamente diversa, la noncuranza e l’ignoranza (sempre nel senso di non conoscere – o di non voler conoscere) possano giungere a questo livello.

Invece, chi non ha voluto sentire ragioni e si è intestardito proprio su quest’anno fatidico, chi è convinto che la scelta di Trento sia giusta e dovuta, dovrebbe cominciare ad ascoltare e imparare, magari leggendo le parole con cui si conclude l’intenso monologo di Francesca Aprone “Tralci di vite”:

“Ditelo ai vostri ragazzi, ai vostri figli, ai vostri mariti, agli amici che al servizio militare o alle adunate alpine cantano La Leggenda del Piave col cuore gonfio di orgoglio, ditelo che quando l’Esercito marciava per raggiungere la frontiera, per far contro il nemico una barriera, il nemico erano i loro bisnonni. Ditelo che quando il Piave mormorava, non passa lo straniero! Gli stranieri eravamo noi


Diesen Artikel in deutscher Sprache lesen: Trient 2018: Das Alpinitreffen der falschen Erinnerung

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