von mas 19.02.2017 06:00 Uhr

Doppia preferenza di genere: si o no?

Le osservazioni di un lettore di UT24 sulla dibattuta questione delle cosiddette “quote rosa”

Il dibattito sulla questione “doppia preferenza di genere” si è acceso ultimamente di toni anche polemici.

La settimana scorsa UT24 ha pubblicato un intervento di Ulli Mair dei Freiheitlichen che ha suscitato reazioni contrastanti, a Trento un post di Matteo Molinari su facebook ha scatenato una ridda di commenti e una mezza crisi politica di maggioranza.

Oggi sono pervenute alla redazione le osservazioni di un lettore sull’argomento: magari qualcuno le definirà semplicistiche, ma rendono l’idea della percezione che molti cittadini hanno della questione.

“Una settimana fa, insieme a una collega, ho partecipato a una serata su un tema di notevole attualità e interesse, la definirei quasi un momento di incontro “politico”. Pubblico attento, relatori preparati, interessante scambio di opinioni finale, davvero un incontro riuscito. Una cosa però è saltata all’occhio sia della collega che mio. Alla serata erano presenti poco più di 200 persone, fra cui una ventina di donne. Poche, le donne, per un tema davvero di interesse generale.

Il pensiero è andato subito alla questione “rappresentanza di genere”: e se quel gruppo di persone avesse dovuto nominare un comitato ristretto? Per esempio, 10 delegati, eletti con il sistema della doppia preferenza di genere e della pari rappresentanza, quindi 5 donne e 5 uomini? Arrotondando un attimo e facendo due conti, fra i partecipanti all’assemblea sarebbe stata eletta una donna ogni 4 e un uomo ogni 40. A me non sembra un buon sistema, non premia ne’ il merito, ne’ l’interesse, ne’ la partecipazione. E la collega, donna, è dello stesso parere.”

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