“La Fontana di Laurin rappresenta la nostra identità”

“La proposta del deputato dei Verdi-Sinistra Gigi Spagnolli di ‘cancellare’ il monumento a Laurin da Piazza del Parlamento Provinciale è l’ennesimo tentativo di minare la nostra identità sudtirolese. La leggenda di Laurino è strettamente legata alla coscienza culturale e storica del Südtirol. Nessuno, a parte qualche attivista della cultura dei Verdi-Sinistra, prenderebbe in considerazione l’assurda idea di considerarla un affronto a qualcuno o a qualcosa. Solo il senatore del PD Gigi Spagnolli, a quanto pare, non ha di meglio da fare”, scrive Otto Mahlknecht, vicepresidente del Freiheitliche, in un comunicato stampa. Casa Pound avrebbe coperto la Fontana di Laurin con un’azione, mentre Gigi Spagnolli vorrebbe rimuoverla completamente e bandirla dal paesaggio urbano. Secondo Mahlknecht, la sinistra italiana non è diversa dalla destra italiana, ma si abbandona anch’essa a fantasie woke di essere invasa dagli stranieri.
„Gigi Spagnolli avrebbe certamente di meglio da fare a Bozen che sradicare elementi essenziali della nostra cultura tedesca. Bozen pullula di monumenti fascisti che non sono stati nemmeno lontanamente storicizzati. Nomi di strade come Amba Alagi o Luigi Cadorna non sono solo discutibili, ma un vero e proprio affronto. I numerosi omaggi al Risorgimento italiano e all’irredentismo che si trovano a Bozen non hanno assolutamente nulla a che fare con la cultura e la storia di questo paese. Nonostante tutti questi problemi, il fiacco guerriero della cultura Gigi Spagnolli rimane in silenzio, apparentemente cercando di ottenere voti a buon mercato durante il periodo prenatalizio„, ha detto Mahlknecht.
La Fontana di Laurin è stata salvata da una mozione del Freiheitlichen nel Consiglio provinciale nel 2016. Quasi 10 anni dopo, Gigi Spagnolli tenta nuovamente di cancellare l’identità sudtirolese dal paesaggio urbano di Bozen. Ancora una volta l’ottusità e la mediocrità di certa sinistra serpeggia pericolosamente creando disagi e danni socioculturali.
Non è esagerato sottolineare che il genocidio culturale iniziato da Ettore Tolomei e perpetrato dal fascismo trova oggi spazio tra chi vorrebbe presumibilmente sostituire la cultura e l’identità tirolese con una inadeguata cultura scollegata dal contesto storico locale mentre ad esempio la comunità sudtirolese continua a subire la presenza dell’ingiustificato monumento alla Vittoria…
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