von fpm 19.12.2025 06:45 Uhr

L’arte gotica in Welschtirol-Südtirol (4)

Una delle manifestazioni più ricche e originali del Gotico alpino. Tra Duecento e Quattrocento il territorio apparteneva in gran parte al principato vescovile di Trento, alla contea del Tirolo e ai domini dei conti del Tirolo e Asburgo.

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La presenza costante di maestranze provenienti dal mondo bavarese e svevo, dalle corti dell’Impero, diedero forma ad un Gotico alpino ricco e variegato. L’arte gotica si sviluppa in Europa tra XII e XV secolo (in alcuni paesi fino agli inizi del XVI). Nasce in Francia settentrionale verso il 1140 e si diffonde rapidamente in tutta l’Europa cristiana. Gotico primitivo: metà XII – inizio XIII secolo Gotico maturo: XIII – XIV secolo Gotico tardivo: XIV – inizi XVI secolo Gotico internazionale: ca. 1380 – 1430. Il Gotico nasce come evoluzione del romanico, ma con una nuova concezione dello spazio e della luce. La cattedrale gotica vuole essere una “luce di Dio” sulla Terra. Ampie vetrate colorate e rosoni che trasformano lo spazio in un ambiente luminoso e mistico. Decorazione ricchissima: sculture nelle facciate e nei portali, guglie, pinnacoli, trafori… Gli elementi tipici dell’architettura gotica sono: pianta a croce latina, coro profondo e slanciato, facciata tripartita con rosone, portali scolpiti, navate alte con cleristorio (finestre superiori), uso sistematico di scultura integrata all’architettura. Scopriamo quali sono le presenze gotiche nella nostra regione.

Si è iniziato questo percorso “gotico” con uno dei simboli della Val di Fiemme: la Chiesa di S. Maria Assunta a Cavalese. Un’altra Pieve che ha lo stesso nome è La Pieve di Santa Maria Assunta di Condino realizzata in stile tardo gotico, con importanti influssi rinascimentali. Dalla struttura architettonica si può rilevare che prevale il gotico alpino tardivo (fine XV – inizi XVI secolo), evidente nelle proporzioni dell’edificio, nelle volte e nell’impianto generale. Gli elementi rinascimentali: sono visibili soprattutto negli apparati decorativi interni, negli altari, nelle cornici architettoniche e in alcune soluzioni spaziali, frutto dei contatti con l’area lombarda e con i maestri comacini attivi durante i lavori tra il 1495 e il 1509. La Pieve rappresenta bene la fase di transizione tra gotico e Rinascimento nelle valli trentine, dove le forme tradizionali gotiche vengono arricchite da un linguaggio più moderno e classicheggiante. Si può quindi definire come una chiesa tardo gotica con significativi apporti rinascimentali, tipica dell’architettura sacra trentina a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento.

La Pieve di Condino è dunque un rilevante monumento storico-artistico situato a Condino, nel fondovalle della Valle del Chiese (oggi frazione del comune di Borgo Chiese). Già attestata in documenti del 1189, rappresentava il cuore ecclesiastico e comunitario per buona parte della Valle del Chiese, estendendosi fino a centri oggi fuori provincia (come Bagolino e Lodrone) e fungendo da punto di riferimento per la cura delle anime dei villaggi circostanti.

L’edificio come lo vediamo oggi deriva da importanti fasi di ristrutturazione e ampliamento avvenute tra il 1495 e il 1509. Nel corso dei secoli la pieve subì anche danni da incendi e necessitò di restauri (ad esempio nel tardo Quattrocento e successivamente nel XVIII secolo), ma gli interventi moderni — in particolare negli ultimi decenni — ne hanno restituito l’antico splendore. (continua)

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