„Non c’è libertà senza diritto“

Pater Romaner: il sostegno della Fede
Nella giornata di oggi, lunedì 8 dicembre, circa 2.000 persone si sono riunite a St. Pauls per commemorare Sepp Kerschbaumer e per rendere omaggio ai Freiheitskämpfer degli anni Cinquanta e Sessanta, sia scomparsi che ancora in vita. Al centro dell’evento , l’impegno per la libertà , i diritti umani e l’autodeterminazione, oltre al ricordo di un’epoca che ha segnato profondamente la storia contemporanea dell’intera terra tirolese.
La cerimonia è iniziata con la Meldung e la Frontabschreitung da parte del sindaco Lorenz Ebner, dei Landeskommandanten Christoph Schmid (SSB e Thomas Saurer (BTSK), dal Vicecomandante Umberto Facchinelli (WTSB) e dall’Obmann del Südtiroler Heimatbund, Roland Lang. E‘ poi seguita la Santa Messa
Nella sua omelia, padre Reinald Romaner ha esordito affermando quanto le vite di tutti noi siano caratterizzate da momenti buoni e attimi di difficoltà , da salute e malattia, da successi e da sconfitte. Nei giorni più difficili, abbiamo bisogno di appoggiarci a qualcuno: la famiglia, gli amici, i colleghi nelle associazioni, possono darci forza e sostegno.  Negli Anni Sessanta, i nostri conterranei rinchiusi nelle prigioni italiane, da Trento a Verona a San Vittore, a cosa potevano appoggiarsi? – ha proseguito Pater Romaner – all’amore per la Heimat, a quello per le loro famiglie, ma soprattutto alla Fede. A testimonianza della fede profonda di Sepp Kerschbaumer e dei Freiheitskämpfer, Pater Romaner ha ricordato la statua della Vergine Maria, donata dai combattenti della libertà rinchiusi a San Vittore al loro assistente spirituale, don Josef Maas (di questo scriveremo più nel dettaglio in uno dei prossimi articoli). Pater Romaner ha concluso l’omelia esortando tutti a guardare al passato, per imparare a riconoscere i propri doveri e ad assumersi le proprie responsabilità .
Roland Lang: "Confrontrarsi con la Storia"
Dopo la Santa Messa, il corteo si è ricomposto e i presenti hanno sfilato fino al Cimitero, dove si è tenuta la cerimonia ufficiale di commemorazione.
Roland Land, Obmann del Südtiroler Heimatbund, ha accolto i presenti con un primo indirizzo di saluto e con parole di benvenuto il lingua tedesca, ladina ed italiana. Ha poi esordito, richiamando le attuali evoluzioni politiche. Ha criticato la proposta di riforma dello Statuto di autonomia, il perseverante utilizzo dei toponimi inventati dai colonizzatori e la mancanza di volontà del governo provinciale di affrontare apertamente la Storia e le sue connessioni con il presente.
Nicola Canestrini: "Non c'è stato di diritto senza verità "
Il momento culminante della cerimonia di commemorazione è stato il discorso ufficiale, quest’anno affidato all’avvocato Nicola Canestrini, tra l’altro portatore della medaglia d’onore del SSB. Canestrini ha ricordato le violazioni dei diritti umani subite dai prigionieri sudtirolesi negli anni Cinquanta e Sessanta, le torture, i maltrattamenti ed i procedimenti giudiziari discutibili. Tutti fatti per cui lo stato italiano ha mai assunto alcuna responsabilità .
„Uno Stato democratico dimostra la sua grandezza, controllando l’operato dei propri organi esecutivi. L’assenza di revisione giuridica getta ombre permanenti sullo stato di diritto. I diritti umani sono inviolabili e non possono mai essere sacrificati per opportunità politiche. Non ci può essere diritto senza libertà ; non c’è stato di diritto senza verità „ – ha concluso Canestrini.
Dopo la Ehrensalve eseguita dalla Schützenkompanie Sepp Kerschbaumer“ Eppan al comando dell’Hauptmann Maximilian Schmid e la deposizione di una corona presso l’originaria tomba di Sepp Kerschbaumer sulle note di Ich hatte einen Kameraden, la Musikkapelle St. Pauls ha concluso il magistrale accompagnamento della cerimonia con l’esecuzione del Landeshymne e del Bundeshymne.
Al termine, il Landeskommandant del Südtiroler Schützenbund, Christoph Schmid, riprendendo le parole dell’avvocato Canestrini, ha sottolineando quanto lo Stato di diritto, la verità e i diritti umani siano principi inviolabili. La politica sudtirolese deve avere il coraggio di denunciare l’ingiustizia in modo chiaro – senza manovre e senza opportunismi, ha proseguito Schmid, aggiugendo che l’obiettivo dell‘autodeterminazione è l’impegno duraturo che nasce dall’eredità dei Freiheitskämpfer. Guardando alla situazione politica attuale, Schmid ha inoltre messo in guardia contro la letargia, l’indifferenza e le „alleanze inique a Roma“, che rappresentano un gravissimo pericolo.
Nei prossimi giorni, UT24 pubblicherà la versione in lingua italiana dei discorsi ufficiali e un approfondimento sulla „Madonna dei carcerati“






