von mas 25.09.2025 06:45 Uhr

Briciole di Memoria: „…Mezzolombardo redenta …“

Per la nostra rubrica settimanale, stiamo presentando alcuni dei monumenti che ricordano i nostri soldati caduti durante la Prima Guerra Mondiale, quelli eretti seguendo le disposizioni vigenti dopo la „redenzione“ e spesso non ancora contestualizzati. Oggi siamo a Mezzolombardo, dove nel 2014 è stata realizzata una targa di contestualizzazione.

Fotografie di Marcello Delucca

“Ai morti sotto bandiera austriaca basta un pietoso ricordo nei camposanti”, scriveva nell’ottobre 1923 il Questore di Trento Panini ai sindaci della Venezia Tridentina, richiamando la circolare prefettizia emanata a gennaio dello stesso anno. Oltre a confinare i cippi e le lapidi ai nostri caduti per la Heimat e per la Patria Austriaca nei cimiteri, senza cerimonie solenni o monumenti in piazza, riservando questi „onori“ a chi aveva disertato  per andare a combattere nelle fila dell’esercito „redentore“, lettera e circolare prescrivevano anche il tono delle epigrafi, che doveva ispirarsi a un verso del poeta italiano Leopardi:

«Oh misero colui che in guerra è spento, non per li patrii lidi e per la pia consorte e i figli cari, ma da nemici altrui, per altra gente, e non può dir morendo:  alma terra natia, la vita che mi desti ecco ti rendo»

E se in qualche caso si tentò di eludere le severe disposizioni, limitandosi a ricordare „i figli caduti“ (almeno finchè fu possibile utilizzare la parola „caduti“, che pure questa ben presto divenne „troppo“), in altri casi i redattori di epigrafi superarano il poeta sopraccitato.  Un vero capolavoro di cancellazione della memoria, di sostituzione della storia, ispirato dalla tristemente nota Legione Trentina.

Oggi e nelle prossime settimane, per  la rubrica „Briciole di Memoria“, presenteremo alcune di questi monumenti, molti dei quali – ancora ai giorni nostri – non sono stati contestualizzati.  Speriamo che questa nostra serie di articoli serva in qualche modo a sollecitare l’apposizione di un testo (una targa, un totem, un QR, un qualsiasi cosa…) che spieghi ad ignari visitatori (ce ne sono tanti, più vicino di quanto si possa pensare) la realtà dei fatti ed il contesto storico in cui nacquero queste epigrafi.  Sarebbe un atto dovuto, una piccola riparazione della memoria „dannata“, dopo più di un secolo di oblio.

Ai lettori interessati segnaliamo il certosino lavoro di ricerca di Aldo MiorelliLe epigrafi dei „Monumenti ai caduti“ trentini nell’esercito
austro-ungarico eretti tra il 1919 e il 1940,  pubblicato negli annali del Museo Storico Italiano della Guerra nel 1996 / 1997.

A Mezzolombardo

Il monumento ai caduti di Mezzolombardo venne realizzato nel 1925. Si tratta di un severo cippo squadrato di pietra rosata, sovrastato da un colonnato con un’urna funeraria e collocato all’interno del cimitero. E‘ opera dello sculture Ermete Bonapace: figura di spicco nella vita culturale trentina del dopoguerra, Bonapace era membro della Legione Trentina; a lui si devono diversi monumenti ai caduti, oltre che i noti busti di Battisti e Mussolini.

Alle quattro facciate sono apposte delle lastre bronzee: su tre di esse sono riportati i nomi dei caduti. La prima invece mostra l’epigrafe, indubbiamente figlia di quel tempo, scritta a lettere maiuscole con l’anno „opportunamente“ espresso in numeri romani:

Mezzolombardo redenta
ricorda con pietà
i suoi figli morti in guerra
cui fu negato il sublime conforto
di cadere per la Patria
MCMXIV – MCMXVIII

La storicizzazione

In occasione del centenario della Prima Guerra mondiale, ai piedi dell’imponente monumento è stato posizionato un totem con una targa di contestualizzazione.  La scritta – che risente dell’attuale spirito di riappacificazione universale – è senza dubbio più vicina alla verità storica:

„In memoria di tutte le vittime
del 1914-18 e delle guerre
che hanno martoriato
il mondo.
Nel centenario di quel primo
spaventoso conflitto mondiale,
la Comunità di Mezzolombardo
ricorda con pietà
i suoi figli caduti che vestirono
la divisa austro-ungarica

Quello che lascia un po‘ a desiderare sono  la collocazione della targa e soprattutto la manutenzione e la cura dell’intera area.

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