von mas 18.08.2025 18:30 Uhr

Una targa per Napoleone Bonaparte?

Una proposta leghista, respinta dalla Circoscrizione di Gardolo – La presa di posizione del PATT: „Valorizziamo invece la figura di Andreas Hofer“

 

 

 

 

Napoleone durante la "Campagna d'Italia" - dipinto di V.Adam

Nel verbale della seduta della circoscrizione di Gardolo del 30 luglio, c’è anche la discussione di un documento presentato dai consiglieri leghisi Rodler e Veneziani, che ha per scopo la realizzazione di una targa a ricordo di un avvenimento del 1796 riguardante Napoleona Bonaparte. Al comando dell’esercito francese, pare che Napoleone sia salito sul campanile di Gardolo (quello antico, demolito dopo la prima guerra mondiale). per controllare i movimenti „del nemico“.  Il documento prevede il  coinvolgimento dell’Ufficio Beni Culturali e dell’Archivio Storico comunali oltre che di storici locali.

Durante la discussione Tosoni di Fratelli d’Italia ha annunciato voto favorevole, mentre Tomasi (Campobase) e De Mare (PD-PSI) hanno definito l’iniziativa come „interessante“, proponendo di rimandarla alla Commissione Cultura una volta costituita). Messo a votazione, il documento non è stato approvato (6 voti a favore, 6 astenuti, 1 contrario).

Sulla vicenda intervengono ora il consigliere comunale di Prima Trento – PATT De Marchi e il segretario del partito (nonchè assessore provinciale alla promozione della conoscenza dell’Autonomia e dell’Euregio) Marchiori con una nota stampa:

La proposta di ricordare con una targa il passaggio di Napoleone a Gardolo non ha alcun senso, se non si contestualizza la cornice storica del tempo. Siamo infatti nel settembre 1796: il Trentino era parte integrante della Contea del Tirolo, fedele all’Impero asburgico e schierato contro l’avanzata napoleonica.  Non va dimenticato che, dopo la battaglia di Rovereto (4 settembre 1796), le truppe francesi entrarono a Trento ma in quelle stesse ore il popolo tirolese, e dunque anche i trentini, si organizzava nella resistenza armata attraverso le compagnie degli Schützen, le milizie popolari che insorsero per difendere la propria terra dall’invasore.
È quindi riduttivo se non addirittura fuorviante fermarsi al solo episodio del generale Bonaparte che, salito sul campanile di Gardolo, osservò le posizioni per lui nemiche (e che tra l’altro avrebbe mantenuto il controllo sul territorio tirolese per poco tempo). Quella scena acquista un senso autentico solo se letta nella più ampia vicenda di un territorio che non accolse Napoleone, ma che lo vide come un occupante da respingere, in un’epoca segnata da conflitti che coinvolsero direttamente la popolazione locale fieramente legata alla propria storia e alla propria identità. Valori fondanti del secolare sistema di autogoverno ma anche dell’attuale autonomia istituzionale trentina.
La valorizzazione oggi di quel quel fatto può passare unicamente dalla restituzione della verità storica: non un omaggio a Napoleone, ma una memoria viva della resistenza trentina all’interno della storia tirolese, quando uomini semplici presero le armi per difendere la propria terra, le proprie comunità e le proprie radici.  Se vogliamo davvero ricordare, facciamolo nel giusto modo. Non solo per amore della storia ma anche per evitare di fare più danni di quelli che l’insabbiamento della nostra storia ha prodotto dopo la prima guerra mondiale.
Ecco perchè, come autonomisti, in Consiglio comunale ci siamo fatti portatori di una mozione che vuole valorizzare la figura più importante di quegli anni per il nostro territorio: Andreas Hofer. Dato che la targa apposta nell’omonimo giardino a Piedicastello continua ad essere oggetto di vandalismi, abbiamo proposto all’amministrazione di realizzare interventi in loco, anche di carattere artistico, che richiamino ai valori di memoria storica, coesione sociale ed identità culturale, di Trento come città mitteleuropea in grado di rendere visibile ed evidente non solo l’intitolazione del parco ma anche la figura di un uomo che, assieme a tantissimi trentini e tirolesi, ha messo in gioco la sua vita per difendere la sua Heimat.  Questa è la nostra storia, questa è la nostra identità, queste sono le persone che devono essere ricordate sulle targhe dei nostri paesi.“
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