Lo schiaffo “tolomeico” (92)

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…
Kopfsguter sembra composto da due parti principali: Kopfs- = genitivo di „Kopf“, che in tedesco significa: „testa“, in senso letterale ma anche può riferirsi a sommità, capo, punto elevato, o unità (in senso contabile, es. “pro Kopf” = per persona); -guter = potrebbe derivare da: „Güter“, plurale di „Gut“, che significa bene, proprietà, terreno agricolo, possedimento oppure da „Guter“ (forma arcaica/dialettale), che può indicare proprietario di un bene. Combinando le due parti, Kopfsguter potrebbe significare: „proprietario dei beni della testa“ oppure „possessore di una proprietà chiamata Kopf“, o „colui che possiede i beni del capo (o in cima)“. Potrebbe derivare dal nome di un maso come spesso accade in Südtirol, Austria o Baviera. „Kopfs-Gut“ = il „bene di Kopf“ → quindi Kopfsguter = colui che viene dal bene/fattoria di Kopf. L’Ettore taglia corto e lo fa diventare Colberti cognome che dà anche a Kopp e a Koppmann associando a quest’ultimo l’alternativa in Còppola, tipico cognome siciliano.
Il cognome Kornbrobst suggerisce che si tratti di: una forma dialettale o arcaica, una possibile storpiatura grafica di un cognome più comune, oppure un cognome univoco o locale, legato a una singola famiglia o comunità (es. di origine sudtirolese, boema, o tedesco-orientale). Composto da due parti: Korn che significa: grano, cereale e più in generale, può indicare raccolto, seme, cibo. Potrebbe indicare: un mestiere agricolo (coltivatore di grano, mugnaio) oppure qualcosa simbolico legato all’abbondanza o alla fertilità della terra.
Brobst è più difficile da interpretare, ma potrebbe avere diverse possibili origini: variante di Probst / Probstei che in tedesco significa prevosto, ovvero un titolo ecclesiastico (capo di un monastero o chiesa) e il possibile significato complessivo, Kornbrobst, potrebbe significare: „il prevosto del grano“ oppure „quello che ha a che fare con i beni agricoli della chiesa“. Chissà quali fumi addensarono la mente del Tolomei italianizzandolo in Decimano… (continua)






