von fpm 11.08.2025 13:00 Uhr

“Amore mio, uccidi subito questo Garibaldi!”

“Lo trovi, gli spari e torni da me…”: così scriveva nel 1866 Leopoldina Lobkowitz, principessa austriaca, al marito Fedrigo Bossi Fedrigotti, nobile “povero” di Rovereto che combatteva a fianco dell’Imperatore a difesa del Tirolo minacciato dall’invasione garibaldina.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

11 agosto 1866, Fedrigo riscrive alla sua dama raccontando che dopo la sfilata dei Kaiserjäger, il generale è stato salutato dal 10.000 voci: «Evviva il nostro Generale, evviva l’Austria, evviva! ». “Mi sono commosso”, le scrive Fedrigo. “Nel pomeriggio ci siamo avviati in direzione Pergine: Ho fatto la strada con cuore pesante. In altri tempi, e con altra testa ero passato tra Pergine e Levico, una zona triste per natura, abbandonata da tutti. (…) Arriviamo a Levico. Il paese è pieno di gente, tutta in agitazione. «Evviva l’Austria» si sente gridare, dappertutto bandiere giallo-nere, altro che i tricolori comparsi a Rovereto nelle settimane scorse”.

Fedrigo riporta fedelmente quello che stava vedendo. Lungo la strada un corteo trionfale di contadini e montanari vestiti a festa. Salutavano e stringevano le mani, volevano toccare chi consideravano come dei santi ed era come ritrovarsi tra amici dopo tanto tempo. Proseguono per la Valsugana e attraversando un paese poverissimo notano che in ogni baracca c’è una bandiera confezionata rudimentalmente per l’occasione. Un grembiule nero con una sciarpa gialla, una pezza nera con buttati sopra dei girasoli… Tutti gridano «evviva l’Austria». Nessuno diceva «evviva il Tirolo», tutti chiamavano l’Austria.

Lingue e nazionalità diverse chiamavano l’Austria. I contadini volevano l’Austria. “Deve essere un’eredità benefica lasciata da Napoleone”, – riflette Fedrigo – “con il terrore seminato qui e in altre parti d’Europa è riuscito a legare intorno al nostro paese gente che non ha niente in comune. (…) Da mesi si sente dire che i Walschtiroler vogliono diventare italiani: le cose che ho visto oggi mi assicurano che non è vero. 15.000 persone ho calcolato, tutte fuori in strada, bandiere in ogni casa” …

Intanto arrivano notizie dalle Giudicare: Garibaldi ha iniziato la sua ritirata. L’11 agosto, dopo una cerimonia a Trento, gli austriaci salgono nelle zone occupate per qualche settimana dagli italiani. Grünne scende a riva, Montluisant risale le Giudicarie, Kuhn parte per la Valsugana. Fedrigo in carrozza assieme al generale ha potuto osservare la festa dei cittadini che inneggiavano all’Austria e alla vittoria contro gli italiani invasori. Garibaldi l’è zà nà fòr dai coiuzberi!

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