von mas 04.08.2025 11:45 Uhr

An der Front 2025 – 1°

Sabato a Folgaria si è tenuta la cerimonia in occasione del decennale di An der Front, il progetto del Verband Tiroler Schützen in ricordo degli Standschützen che difesero la frontiera tirolese durante la Prima Guerra Mondiale

Immagini da Il Mondo degli Schützen

Una giornata solenne e festosa insieme, per ricordare gli Standschützen che, nel maggio 1915 – dopo la dichiarazione di guerra italiana – accorsero „an der Front“ – appunto, al fronte – in difesa della Heimat tirolese.

Troppo vecchi, troppo giovani, troppo malandati per essere richiamati a combattere in Galizia e nei Balcani, non si tirarono indietro quando,  da un giorno all’altro, furono le loro (e le nostre) vallate, le montagne, le comunità, le case e le famiglie ad essere catapultate in zona di guerra. Tennero il fronte con abnegazione, coraggio, dedizione,  fino all’ultimo giorno di guerra, prima soli e poi in supporto all’esercito imperiale,  senza cedere alle forze spesso soverchianti che il Regno d’Italia ed i suoi nuovi alleati avevano messo in campo per conquistare il Tirolo Meridionale ed aprirsi così la via verso il cuore dell’Impero.

Una giornata solenne, ma anche festosa, con la presenza di autorità e ospiti d’onore (fra tutti, Sua Altezza Imperiale Georg von Habsburg), rappresentanti della Österreichisches Schwarzes Kreuz e di tanti Traditionsverbände; delegazioni degli Standschützen e delle altre formazioni che combatterono al loro fianco sul fronte tirolese; ma soprattutto tante Fahnenabordnungen e Schützenkompanien, a rafforzare il legame che da sempre esiste fra le genti di tutto il Tirolo, legame che si è fatto ancora più stretto e intenso grazie al progetto An der Front.

Doveva essere questo, la giornata di sabato a Folgaria: e lo è stato, nonostante un tempo più novembrino che estivo, quasi che anche il cielo avesse deciso di bagnare di lacrime quelli che furono i campi di battaglia.  Trasferita da Malga Seconda Posta- dove si trova  la croce „Durer“ di An der Front –  al Palaghiaccio,  non ha perso quasi nulla in solennità ed emozione.

Merito senza dubbio della puntuale organizzazione della Schützenkompanie Vielgereuth Folgaria, al comando di Paolo Dalprà, con l’ausilio dei tantissimi volontari che nelle scorse settimane avevano preparato un degno scenario sugli Altipiani e che hanno rapidamente riadattato ogni dettaglio alle circostanze.  Merito della Banda Folkloristica di Folgaria, sempre all’altezza in ogni situazione, con la grande capacità musicale dei suoi componenti,  ma pure con l’estrema attenzione anche ai più piccoli particolari dell’immagine: una vera Musikkappelle tirolese.

Ma merito anche di Pater Christoph Waldner, Landeskurat del Südtiroler Schützenbund, che ha celebrato la Santa Messa in apertura di celebrazione: lo ha fatto con parole significative ed importanti; lo ha fatto in tre lingue, mescolando il latino dei Salmi all’italiano ed al tedesco, a sottolineare anche nel momento religioso, la complessità e soprattutto l’unità della Terra tirolese.

E poi, le parole dei discorsi commemorativi:  quelle di Hartwig Röck, una delle anime – insieme ai tre Landeskommandanten di dieci anni fa, Paolo Dalprà, Elmar Thaler e Fritz Tiefenthaler, ed all’artista e Schütze Hans Bergmann, che forgiò le croci – del Progetto An der Front; di Paolo Dalprà; del Sindaco di Folgaria Michael Rech e dell’assessore provinciale alla promozione dell‘Autonomia e dell’Euregio Marchiori; dei Landeskommandanten del Bund Tiroler Schützenkompanien Thomas Saurer e del Südtiroler Schützenbund, Christoph Schmid. 

Le riporteremo in una serie di prossimi articoli che UT24 vuole dedicare alla cerimonia: a nostro avviso, infatti, i passaggi significativi sono troppi e troppo importanti per non essere messi in risalto come meritano.

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