Il 27 luglio 1765, 260 anni fa, nasceva ad Algund Anna Ladurner Hofer

Moglie dell’eroe nazionale tirolese Andreas Hofer, madre di sette figli, nei lunghi anni di assenza del marito gestì il suo albergo. Non fiancheggiò le battaglie di suo marito come invece fecero Anna Zorn, Elisabeth Pichler, Marie Hofer e altre donne che, con i carri di fieno, offrirono riparo e copertura ad Andreas Hofer e ai suoi uomini. Non fu neanche una Giuseppina Negrelli da Primör, che diciottenne combattè in abiti maschili e gettò nell’Inn un soldato nemico. Anna Ladurner fa parte di un’altra schiera: quella il cui eroismo rimase anonimo, quella di cui non parlano i libri di storia. Non esistono molti documenti scritti su Anna Ladurner. Veniamo a sapere della sua nascita, del suo matrimonio e della sua morte dai registri parrocchiali. Quello relativo alla sua nascita si trova ad Algund nei pressi di Meran. Come si usava allora, venne battezzata il giorno stesso della sua nascita, il 27 luglio 1765. “Il giorno 27 a Mitterplars il reverendo Christian Kofler ha battezzato Anna, figlia legittima degli stimati coniugi Peter Ladurner ‘Rinner’, contadino presso Zenz, e Maria Tschölin, alla presenza della madrina Francisca Tschölin”.
Anna era la quarta di undici figli, suo padre discendeva da un ramo dei Ladurner molto noto, con un proprio stemma di famiglia. Era una famiglia di viti- e frutticultori. Della sua infanzia e della sua giovinezza non si sa praticamente nulla. Probabilmente saranno state come tante altre a quel tempo: si conviveva in una grande comunità familiare, la vita era segnata dalla fede e dal duro lavoro. Non ci è dato sapere dove e come Anna conobbe Andreas Hofer. Forse lui, commerciante di cavalli e di vino, era passato per lavoro dal maso di suo padre e l’aveva adocchiata. Oppure c’era stata una sagra paesana, e lui aveva fatto colpo su di lei nella lotta libera (Robeln). Lo studioso e scrittore Beda Weber riporta infatti che Hofer eccelleva in quest’arte marziale e che riusciva a battere persino i contadini più forti. Racconta anche che il rapporto tra Andreas e Anna era di amore sincero. Anna era una donna comprensiva, fedele, di poche parole, ma di sentimenti profondi. Verso suo marito provava un attaccamento delicato. Il suo carattere taciturno veniva considerato da molti come superbia, da altri come una forma di malinconia, ma né l’una né l’alta cosa corrispondeva al vero. Il suo atteggiamento taciturno e serio era un tratto ereditario della sua famiglia che si è conservato tale fino ai nostri giorni.
Nei registri parrocchiali di St. Leonhard in Passeier si legge che Anna Ladurner e Andreas Nikolaus Hofer si sposarono il 21 luglio 1789. La sposa aveva 24 anni e lo sposo 21. Nel 1792 venne finalmente alla luce Maria Gertraud, che però non superò l’età di lattante. Al secondo bambino, l’unico maschio, battezzato col nome di Johann Stephan, seguirono a ruota cinque figlie, Maria Kreszenz, Rosa Anna, Anna Gertraud, Gertraud Juliana und Kreszenz Margareth. L’ultima venne alla luce nel bel mezzo della guerra e anche lei – come la prima – morì in tenera età.
Come albergatrice Anna Ladurner ebbe fin dall’inizio uno status particolare; che per suo marito fosse ben più che soltanto la madre dei suoi figli è documentato dalle lettere che lui le scriveva da lontano. La informava sull’andamento della lotta, le mandava dei messaggi che lei poi doveva trasmettere in segreto ad altri. Nel periodo in cui lui visse a Innsbruck – come pluridecorato comandante generale del Tirolo – lei rimase a casa facendosi carico dei bambini, del maso e del lavoro. Anche molto più tardi, quando Andreas venne sepolto nella Hofkirche di Innsbruck in pompa magna e con tutti gli onori, lei rimase lontana dalle celebrazioni.
Quando nel dicembre del 1809 venne sconfitto nella quarta battaglia di Berg Isel e i nemici francesi irruppero nella regione attraverso la Passeiertal, Andreas Hofer mandò la moglie e i figli in un nascondiglio sullo Schneeberg. Lui stesso fuggì, nascondendosi nella Mähderhütte della malga Pfandler a 1400 m di altitudine sopra a St. Martin in Passeier. Il 24 dicembre però Anna Ladurner decise di affidare le figlie a dei conoscenti e – consapevole, sicura di sé – lo seguí con il figlio Johann sulla malga.
Il tempo che trascorsero lassù in montagna fu pieno di privazioni: non potevano accendere il fuoco per non essere notati dai nemici giù nella valle, non avevano nulla da mangiare e finirono con il dedicarsi quasi esclusivamente alla preghiera. Quando il marito venne tradito e arrestato il 28 gennaio alle 4 del mattino, lei – incatenata – scese a valle con lui. Non sappiamo se abbia potuto indossare le scarpe; in seguito, pare che si sia fatta curare più volte i piedi. Il figlio quindicenne in quell’occasione perse alcune dita dei piedi e finì con lo zoppicare per tutta la vita.
Il 30 gennaio venne liberata dal carcere di S. Afra a Bozen per intercessione di alcune donne bolzanine. Potè tornare al Sandhof, che era stato saccheggiato, e alle autorità civili e militari venne dato l’ordine di proteggerla da violenze gratuite. Il figlio Johann fu ricoverato nell’ospedale militare, Andreas Hofer venne fucilato a Mantova il 20 febbraio. Quando poco dopo venne aperta la pratica fallimentare per il Sandhof, lei, con una decisione improvvisa, fece le valigie per andare a perorare la sua causa dall’Imperatore Francesco I.
Alla terza udienza, che si svolse il 2 settembre 1810, Anna Ladurner riuscì finalmente ad ottenere quanto chiedeva. Cinque giorni dopo partì. Ricevette 2.000 fiorini in titoli bancari, 800 fiorini in contanti e la promessa di una rendita annuale di 500 fiorini per lei e 200 a testa per le figlie. Le venne prospettato pure un titolo nobiliare – naturalmente lo ottenne solamente alcuni anni dopo, nel 1818, quando Napoleone era ormai stato sconfitto ed esiliato: divenne così “nobildonna von Hofer”.
Continuò a vivere nel Sandhof, che dal 1816 era privo di debiti. Dalle ricerche dello scrittore Franz Tumler risulta che per ogni casa data alle fiamme dal nemico era stato accordato un indennizzo di 50 fiorini, mentre ad ogni famiglia il cui capo era caduto in battaglia spettavano 30 fiorini. Lei dall’Imperatore aveva ottenuto molto di più. Già nel novembre 1810 Ludwig, l’erede al trono bavarese, era andato in visita al Sandhof e aveva pregato Anna di parlargli del marito morto.
Poi, sempre più numerosi, arrivarono i turisti e gli scrittori di viaggio che volevano vedere gli oggetti appartenuti all’eroe tirolese; lei stessa pare vivesse invece in modo molto appartato e che non si vantasse mai delle imprese del marito. Verso la fine della sua vita, nel brevissimo arco di tempo di quattro anni morirono tutte e quattro le sue figlie. Dei sette bambini avuti le sopravvisse solo il figlio. Anna muore il 6 dicembre 1836 a St. Leonhard in Passeier.






