von mas 21.07.2025 18:40 Uhr

JJ4 è arrivata al Bärenpark Schwarzwald

Il trasporto dal Trentino è riuscito, si legge sulla pagina web della Fondazione che gestisce l’area- Era stato tenuto segreto per evitare il rischio di sabotaggi da parte di attivisti, che avrebbero potuto mettere in pericolo l’orsa, e persone, e l’intero progetto di delocalizzazione. La Fondazione ha poi trasmesso una nota di chiarimento alla PAT: „Catastrofico l’ostacolo legale che ha impedito la soppressione di JJ4“

L'arrivo di JJ4 - Foto "Stiftung für Bären" - la Fondazione per la protezione degli orsi, degli animali selvatici e delle specie

„Nella lunga notte tra il 19 e il 20 luglio, ha raggiunto la sua nuova casa: l’orsa JJ4 è arrivata sana e salva presso il Parco Alternativo dei Lupi e degli Orsi della Foresta Nera. Questa missione ci ha richiesto moltissimo: sia a livello logistico che emotivo.  Il nostro team di salvataggio – composto dal coordinatore Bernd Nonnenmacher, dal presidente del consiglio di amministrazione Stefan Haug e dal responsabile di progetto Raoul Schwarze – ha trasportato l’orsa in sicurezza dal Trentino alla Foresta Nera. L’intero team ha preparato il viaggio con settimane di intenso lavoro. Ogni singolo passo è stato pianificato con estrema cura,  e – per motivi di sicurezza –  fino all’ultimo è stata mantenuta la massima riservatezza. Il caso di JJ4 continua a suscitare proteste e discussioni politiche in Italia e in tutta Europa. Il rischio di sabotaggi e potenziali minacce per il nostro team da parte di attivistə era reale.

Il nostro team è stato accompagnato da due esperti veterinari: il dott. Klaus G. Friedrich, veterinario ufficiale a Bolzano, e il dott. Meinrad Sieder, nostro veterinario nello Schwarzwald. Entrambi ci hanno supportato con la loro esperienza per monitorare in ogni momento la salute di JJ4 durante il trasporto.

Inoltre, è stata utilizzata per la prima volta la nostra sorveglianza radar GUARD. GUARD è un prototipo sviluppato nell’ambito di un progetto pilota da WildlifePro in collaborazione con IRPD GmbH, la TU di Berlino e il nostro team. Questo dispositivo, in futuro, dovrebbe rendere più sicuri i trasporti di animali e consentire un monitoraggio in tempo reale. A progetto completato, fornirà dati GPS, temperatura interna ed esterna alla cassa di trasporto, battito e respirazione dell’animale – parametri che, in caso di stress elevato, possono attivare un allarme. Il trasporto di JJ4 ha rappresentato la prima prova pratica e occasione per raccogliere dati in condizioni reali.

Come sta l’orsa? Ha superato fisicamente bene il viaggio faticoso. In quanto orsa selvaggia – a differenza di animali mai vissuti in natura – non è abituata alla cattività. Ora è fondamentale concederle abbastanza tranquillità perché possa ambientarsi. Per noi questo significa prestare la massima attenzione. Da un lato dobbiamo conoscerla, comprenderla; dall’altro, essendo un animale selvaggio, è spinta da un fortissimo desiderio di libertà. Proprio per questo, ora serve soprattutto una cosa: pazienza. È lei a dettare il ritmo. La osserviamo con attenzione, impariamo a conoscerla, le diamo spazio affinché possa acquisire fiducia.

Le prossime settimane e mesi saranno impegnativi per lei. Ma noi siamo qui, con tutta la nostra esperienza, empatia e dedizione instancabile. Per JJ4 e per una causa più grande: perché il suo destino rappresenta una questione urgente su come la nostra società affronta il rapporto con gli animali selvatici. Serve una riflessione politica, scientifica e sociale affinché casi come questo non si ripetano. Non devono esserci altre JJ4.“

„Ma possiamo riuscirci solo insieme“ chiude il comunicato della Fondazione „Stiftung für Bären-, Wildtier- und Artenschutz“, che continua la sua campagna di raccolta fondi, visto che, come già detto, l’operazione JJ4 ha dei costi veramente altissimi.

La nota trasmessa alla Provincia

Respingiamo esplicitamente la rappresentazione mediatica secondo cui la Fondazione avrebbe descritto la gestione di JJ4 e degli orsi da parte del Servizio faunistico della Provincia autonoma di Trento come ‘catastrofiche’. Ciò che abbiamo descritto come catastrofico è l’ostacolo legale che ha impedito la soppressione dell’orso JJ4. Sulla base della nostra esperienza con gli orsi selvatici in cattività, in particolare Jurka e DJ3, sappiamo che questi animali soffrono immensamente in cattività. La natura non pensa in termini di individui, ma di popolazioni, quindi deve essere possibile considerare anche la soppressione dei singoli animali”.

„Accogliamo con favore e gratitudine il messaggio della „Stiftung für Bären-, Wildtier- und Artenschutz“, che contribuisce a ristabilire la verità rispetto a quanto riportato da alcuni media. La stessa Fondazione mette in luce la proficua collaborazione con il Servizio Faunistico e con il team veterinario della PAT, riconoscendo la professionalità con cui operiamo da anni, anche in collaborazione con partner internazionali – commenta l’assessore provinciale alle foreste, con delega ai grandi carnivori Roberto Failoni –  Si tratta di un riconoscimento che ci fa particolarmente piacere, un’ulteriore conferma del fatto che la Provincia si è mossa nel rispetto delle regole e con senso di responsabilità istituzionale. La collaborazione con la Fondazione tedesca e con specialisti del settore, sviluppata anche nell’ambito dell’IBA (International Association for Bear Biology and Bear Management), testimonia l’impegno condiviso per una gestione attenta e seria dei grandi carnivori e delle problematiche legate alla loro presenza

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