Lo sapevate che

Da più di 40 anni lo stato di salute del bosco viene osservato e monitorato con cura dal Servizio forestale provinciale. In tale ambito si rilevano tutti i sintomi evidenti e i danni che compaiono nei popolamenti forestali. Accanto a tali rilievi vengono condotte prove chimiche su campioni fogliari e di terreno per identificare eventuali inquinamenti dovuti a sostanze nocive. Si è potuto verificare come la comparsa di molti danni boschivi trae la sua origine nell’andamento climatico sfavorevole; inverni poveri o molto ricchi di neve, gelate tardive, primavere troppo piovose, estati calde e siccitose o molto piovose, danni da vento e da grandine. Questi fenomeni mostrano spesso i loro effetti anche a distanza di anni, predisponendo le piante debilitate all’attacco da parte di alcuni patogeni, come il bostrico, la ruggine vescicolosa dell’abete, la processionaria del pino e altri insetti o funghi. Per questo motivo è utile un cenno preliminare sull’andamento climatico complessivo dell’anno. I danni forestali possono essere di natura biotica o abiotica.
I danni biotici derivano dall’attività di organismi viventi, mentre i danni abiotici sono causati da fattori ambientali fisici o chimici. Danni biotici: l’andamento climatico può influenzare pesantemente organismi a sangue freddo quali gli insetti; in particolar modo la temperatura ne condiziona vitalità e attività riproduttiva. Il 2024 è stato un anno ricco di precipitazioni e caratterizzato da temperature altalenanti; come il 2023. Questo ha aumentato da una parte la vitalità e la resistenza delle piante ospiti, dall’altra ha ostacolato lo sviluppo di molti coleotteri corticicoli. L’inverno mite ha d’altro canto ridotto la mortalità di molti insetti, in particolare delle poche specie che hanno il loro sviluppo a cavallo dell’inverno. I funghi fanno parte di un ecosistema forestale naturale. Lì svolgono numerose funzioni, come la decomposizione del legno e della lettiera di aghi, che sono estremamente importanti per l’habitat forestale.
Tuttavia, i funghi sono anche i principali agenti patogeni delle malattie nelle foreste. Il Servizio Forestale è supportato nelle sue analisi e determinazioni delle malattie fungine sugli alberi forestali dal prezioso lavoro del Dr. Giorgio Maresi della Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige. Si può stabilire un evidente collegamento tra danni biotici e abiotici nel caso di attacchi di coleotteri scolitidi, favoriti da schianti da vento, da neve e siccitá.
Dopo la tempesta „Vaia“lo sgombero del legname schiantato è stato veloce e massiccio (piú del 70% degli schianti a fine 2019); non così bene si è potuto fare per gli schianti da neve dei due anni successivi, che sono rimasti in gran parte in bosco. Il tessuto floematico di queste piante è stato il perfetto substrato di riproduzione di Ips typographus, specifico dell’abete rosso, che ha potuto imperversare, favorito anche dall’ondata di siccitá dell’estate 2022, punto massimo della gradazione.






