von mas 16.04.2025 09:40 Uhr

Cacciatori al servizio dell’ambiente e della comunità

Sabato scorso si è svolta l’Assemblea dei rettori delle riserve del Trentino

Nella foto: Matteo Rensi [Archivio Ufficio Stampa PAT]

Comunicazione, informazione e sensibilizzazione per capire chi sono e cosa fanno i cacciatori, andando oltre gli stereotipi. Se n’è parlato sabato  a Trento, al Centro Congressi Interbrennero, all’Assemblea dei rettori delle riserve in seno all’Associazione Cacciatori Trentini.

All’Assemblea è intervenuto anche l’assessore provinciale Failoni che,  portando il saluto del presidente e dell’intero esecutivo ha innanzitutto condiviso l’importanza della comunicazione per far conoscere a tutta la comunità trentina il ruolo e l’attività dei cacciatori. Per quanto riguarda la nuova sede dell’Associazione, l’assessore ha ricordato che proprio in questi giorni sono state affrontate e risolte dalla Giunta provinciale le questioni di carattere urbanistico, con la precisa volontà di definire presto il finanziamento per dare una casa dignitosa ai cacciatori, riconoscendone il costante impegno al servizio dell’ambiente e della comunità.

Il Trentino è un modello nella gestione della caccia ha affermato nella propria relazione il presidente dell’Associazione Cacciatori Trentini Matteo Rensi. I cacciatori, ha affermato il presidente Rensi, migliorano la qualità degli ecosistemi a beneficio di fauna e biodiversità e attraverso il loro operato volontario prestano un servizio che comporterebbe altrimenti costi ingenti. Rensi ha parlato inoltre della sfida culturale che i cacciatori devono affrontare per superare luoghi comuni e disinformazione e far comprendere, invece, la moderna figura del “cacciatore gestore”. Il presidente ha ricordato inoltre l’importanza della sinergia con la Provincia di fronte al tema della semplificazione in burocrazia e rispetto ai grandi carnivori, con particolare riferimento all’impatto del lupo sugli ungulati.

Qualche dato: l’Associazione Cacciatori Trentini conta quasi seimila associati, con un’età media di cinquantacinque anni. Da segnalare il trend positivo che ha visto oltre trecento domande di partecipazione in occasione dei recenti esami per nuovi cacciatori. I censimenti stanno registrando una presenza sostanzialmente costante degli ungulati, seppur con un leggero calo di cervi e caprioli in alcuni distretti faunistici del territorio provinciale.

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