I Trapp. Storia di una famiglia del Tirolo. (6)

Osvaldo Ercole Trapp nacque nel castello di Caldonazzo il 26 maggio 1634, figlio di Osvaldo III che aveva superato il 60 anni, sessantasette per la precisione e da Maria Anna Thun appena venticinquenne, figlia del barone Ercole e di Anna Maria Khuen Belasi. Osvaldo Ercole quindi prese i nomi del padre e del nonno materno. La sua esistenza fu contrassegnata da continue disavventure dovute sia per una debole costituzione che alla questione giurisdizionale di Caldonazzo, trasferita quando ancora il padre Osvaldo era in vita, ai Someda. Nel 1650, dopo alterne vicende dolenti, il Vescovo Carlo Emanuele Madruzzo imponeva ai Someda di lasciare alla madre il potere giurisdizionale di Caldonazzo mentre la tutela del bambino era assegnata al canonico Ernesto Trapp.
Nel 1655 Osvaldo fu scelto come paggio nel corteo che accompagnava, nel suo viaggio verso Roma, la regina Cristina di Svezia da Innsbruck al confine con il territorio veronese. L’anno dopo moriva Maria Anna. Osvaldo Ercole, pur avendo intanto ottenuto l’esercizio del potere giurisdizionale, tuttavia, a causa del suo carattere debole, a partire dal 1669 fu affidato al cugino Giorgio Sigismondo Ludovico che divenne suo curatore. Il 3 febbraio 1710 morì a Caldonazzo.
Così viene descritta la Giurisdizione dei baroni Trapp: in prossimità di Levico si trova il lago di Caldonazzo che per ampiezza e profondità è il lago più grande della zona oltre ad essere facilmente navigabile. È ricco di ottimo pesce, anguille e lucci in particolare e si può pescare nell’arco di tutto l’anno escluso il periodo in cui è ghiacciato.
Per di più, oltre alle anatre selvagge molto diffuse, ci sono cicogne, aironi, pavoni e cigni. Così riferiva Osvaldo Ercole che andava a cacciare. E proprio per quanto riguarda la Giurisdizione di Caldonazzo, oltre il villaggio con la sua chiesa e l’antico Palazzo di residenza, tutta la località dalla pianura al monte, è terrino fertile e zona di caccia… (continua)






