von mas 26.04.2023 11:00 Uhr

L’Aisciuda Ladina

L’evento identitario più importante per il Comun general de Fascia; ha come argomento la lingua della minoranza, il suo impiego e la sua diffusione

Aisciuda’ in ladino significa ‘primavera’  ma il termine, affiancato a ‘ladina’, riporta anche a un momento storico di rinascita del sentimento identitario che contraddistingue questo popolo di minoranza linguistica subito dopo la Prima Guerra Mondiale.

Il 5 maggio del 1920 i ladini del Sella si radunarono al Passo Gardena per manifestare la loro volontà di essere un popolo unico per lingua, storia e cultura, nonostante la suddivisione politico-amministrativa in tre provincie e due regioni.

In questa occasione venne anche esposta per la prima volta la bandiera ladina a tre colori: blu come il cielo, bianco come la neve e verde come i pascoli e i boschi, simbolo di questa unità.

La Ladinia dolomitica comprende le valli ladine che convogliano verso il massiccio del Sella: la val di Fassa, la val Gardena, la val Badia, Livinallongo e Ampezzo.

Per celebrare l’Aisicuda ladina, ogni anno il Comun general de Fascia individua un argomento specifico, che abbraccia le diverse realtà che insistono sul territorio fassano e interladino, con lo scopo di diffondere la lingua e l’identità e di promuovere l’inclusione linguistica.

Ma che cosa significa identità oggi? Al giorno d’oggi i confini del sentimento di identità diventano sempre più frastagliati, meno netti e monolitici,  e il concetto stesso di „identità“ assume significati diversi. È proprio per questo che il Comun General de Fascia, l’Istitut Cultural Ladin, la Scola ladina de Fascia e l’Union di Ladins de Fascia hanno avviato questa collaborazione, affinché tutti possano sentirsi parte della nostra terra, che ospita una grande ricchezza da coltivare e conservare, per crescere insieme come persone e come comunità.

L’Aisciuda Ladina di quest’anno ci offre un ricco programma con numerosi appuntamenti e attività, per essere sì la festa della ligua e dell’identità ladina, ma anche la festa di tutte le altre lingue e delle culture che convivono nella nostra valle, riconoscendo a tutte e a ognuna la uguale importanza e uguale diritto a essere difese e conservate. Ognuno di noi si arriccchisce nell’incontro con altre persone, con altre culture, e – naturalmente – con altre lingue.

Ecco il programma completo

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