Briciole di Memoria: La Notte dei Fuochi – 1°

1961 : Imminente una legge sulla revoca della cittadinanza italiana.
Il 27 aprile del 1961 il Senato della Repubblica italiana approvò a grande maggioranza una proposta di modifica alla legge sulla cittadinanza,presentata da alcuni Senatori della Democrazia Cristiana.La proposta riguardava la „REVOCA DELLA CITTADINANZA A CITTADINI ITALIANI CHE SVOLGEVANO ATTIVITA‘ INCOMPATIBILI CON I DOVERI DI FEDELTA‘ ALLA REPUBBLICA ITALIANA“
Questa modifica alla legge, avrebbe consentito di revocare la cittadinanza ai Sud Tirolesi ex optanti per la Germania, in pratica alla stragrande maggioranza della popolazione adulta di lingua tedesca, ladina ed a una buona parte di quella di lingua italiana.( Dagli studi del Prof. Marcantoni risulta che gli optanti nella Provincia di Bolzano furono 73.000 mentre nella Provincia di Trento furono 40.000).
Mancava soltanto l’approvazione alla Camera dei Deputati.
Fu per questo che si arrivò alla NOTTE DEI FUOCHI che sventò la modifica della legge sulla cittadinanza.
Sino ad allora Roma aveva costantemente aumentato l’azione oppressiva nel tentativo di far rinunciare ai Sud Tirolesi alla propria IDENTITA‘.
Il popolo Sud Tirolese aveva già dimostrato la propria indole nel 1809 e, anche se ridotto alla disperazione, nemmeno nel 1961 era disposto a rinunciare alla propria identità. Se fosse passata la legge ,molti Tirolesi meridionali sarebbero stati epurati provocando l’italianizzazione forzata e definitiva del Sud Tirolo.
Subito dopo la NOTTE DEI FUOCHI furono arrestati quasi tutti gli Schützen delle varie compagnie per poi essere sottoporli a barbari interrogatori.
Qui di seguito alcune testimonianze dirette basate su documenti autentici ed ufficiali che gettano luce su fatti barbari perpetrati da uno stato che si definiva „faro di civiltà e democrazia per il mondo intero“
Queste letture che vi propongo oggi ed i giovedì seguenti, dovrebbero far arrossire ancora oggi i Nazionalisti che mai chiesero scusa di quanto fatto ai propri cittadini in quel vergognoso periodo.
Interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Merano del Sig Franz Muther.
“Dovetti tenere le mani in alto, poi lui mi colpì sul dito con una bacchetta di ferro. Garzolla chiamò poi un certo Lungo, che era un uomo alto e forte, e gli diede l’ordine di condurmi via per sottopormi alla ‘cura speciale’. Mi portarono in un’altra stanza, mi misero con la schiena contro una parete e mi piazzarono due piccoli proiettori all’altezza degli occhi ad una distanza di 80 centimetri.
Poco dopo, quando i miei occhi erano stati abbastanza abbagliati, mi tirarono al centro della stanza, intorno a me c’erano circa 6-8 uomini in borghese e uno in divisa. Quello in divisa mi si avvicinò, mi schernì, mi insultò e mi minacciò nella maniera più violenta, poi tutto a un tratto mi afferrò, mi strappò la camicia e mi strappò i peli dal petto. Poi con il pugno iniziò a colpirmi sul cranio, mentre il Lungo mi picchiava sulla testa, soprattutto all’orecchio sinistro dove ancora oggi ho dolori e non riesco a sentire bene. Gli altri mi presero a calci nella pancia, non riuscivo più a vedere, mi sentivo svenire.
Dopo un po’ mi misero di nuovo con la schiena contro una parete. Questa volta
portarono un proiettore grande, che venne di nuovo posizionato all’altezza dei miei occhi ad una distanza di 60-80 centimetri, e dovetti guardare nel centro del cono di luce. Ogni volta che gli occhi mi si chiudevano per il dolore, mi picchiavano su tutte le parti del corpo, in particolare con dei calci alle tibie, ancora oggi si possono vedere le cicatrici sulla gamba destra, che per molto tempo mi restò gonfia e tutta gialla.
La tortura davanti al proiettore grande durò 5-6 ore ininterrottamente, credevo di impazzire. La mia preghiera di darmi acqua da bere venne respinta in maniera beffarda. Quando finalmente il proiettore fu spento, pensavo di aver perso la vista perché per un po’ di tempo non riuscivo a vedere più nulla. Ero bagnato fradicio di
sudore sull’intero corpo, soprattutto sulla testa … Anche la mia urina era tutta rossa, e questo ancora per 2-3 giorni nel carcere di Bolzano dove fui tradotto domenica 17 giugno.
Per mancanza di spazio preferirei non riportare le espressioni che venivano
usate nei miei confronti, contro i rappresentanti del nostro popolo e contro
l’intero popolo tedesco. Una cosa però vorrei menzionarla, e cioè che quello in
divisa mi gridò: “Voi tutti porchi Crucki di Detedescki si dofrebe impicare”
(NdR: così nel testo originale)
Le torture qui riportate corrispondono pienamente a verità. Vorrei pregarvi di fare
tutto il possibile per evitare che alla nostra gente accadano ancora simili
maltrattamenti. Ci sarebbe ancora molto da dire, ma non ho più carta.
Con ossequi
Franz Muther, Laas“
Tratto dal libro „LA NOTTE DEI FUOCHI“ Di Roland Lang ,Pag.20,21,49
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