von mas 23.06.2022 06:47 Uhr

Briciole di Memoria: Festa patriottica a Pomarolo

“Con ammirabile entusiasmo la popolazione di Pomarolo…” si legge sul degasperiano “Il Nuovo Trentino” del  23 giugno 1919.  A pochi mesi dalla fine del conflitto, grazie a maestri, dirigenti scolastici e sacerdoti,  l’opera di “redenzione” procede a pieno ritmo… 

Immagine da Wikipedia

Con ammirabile entusiasmo la popolazione di Pomarolo ha festeggiato ieri la consegna del vessillo nazionale alle scuole, donato dalla scolaresca di Gonzaga.  Sopra la piazza municipio gremita di folla, venuta anche dalla vicina città di Rovereto, da Villa Lagarina, Nomi, Aldeno e paesi limitrofi, incominciò alle ore 17.00 la splendida cerimonia.

Diede principio la banda del paese, bene affiatata e bene diretta dal maestro Gasperotti Antonio. Il sindaco, dal palco delle autorità, consegnò con appropriate parole  (NdR: solo “appropriate”?  Rispetto agli altri oratori, è una descrizione molto poco “lusinghiera” per il sindaco, che non viene nemmeno citato per nome…)  il vessillo alle scuole. Risposero, riscuotendo un vero entusiasmo, il bambino Celva Celio e la bambina De Chiusole Anna per le scuole di Pomarolo e la bambina Firma Maffei per le scuole della contrada di Savignano, che dalla montagna assieme alla maestra erano discese per la solennità.  Disse poi parole smaglianti, coronate da applausi, il maestro dirigente Filippi Giovanni. 

Seguì poi il discorso ufficiale del rev. don Santo Perotto dell’ospedale militare di Nomi. Furono quaranta minuti di entusiasmo e di fragorosi applausi, che raggiunsero la frenesia, specie quando l’oratore ebbe a dire: “Gli austriaci hanno preso il sacro bronzo delle vostre campane per fondere cannoni, ma noi, fratelli vostri, col bronzo dei cannoni presi agli austriaci, vi rifonderemo le vostre campane”.  La finale raggiunse un colmo dell’uditorio, quando l’oratore, facendosi eco del grido di Pio IX: “Signore, benedite l’Italia” seppe infondere la vera ragione della benedizione data da Dio all’Italia in contrapposto alle barbarie commesse dall’Austria.

Finito il discorso ufficiale, disse toccanti parole, ripiene di affetto e di arte creatoria, il maestro Federici Francesco.

Rallegrarono la festa i cori dei bambini magistralmente diretti dalla maestra Adami Gina.

Seguirono le gare sportive destanti l’ilarità e l’interessamento del pubblico.  Durante la festa la banda e il coro del paese allietarono con scelto programma la giornata.

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