von mas 12.01.2022 14:00 Uhr

Ich, Kerschbaumer – 11 gennaio 1962 – 1°

Dalla Casa della Storia Tirolese, il  diario digitale di Sepp Kerschbaumer – Vescovo Gargitter: un „leggero richiamo“ ai carabinieri torturatori

Particolare: il Vescovo Gargitter con il ministro degli interni Scelba

Ora che due prigionieri politici sono morti nel giro di due mesi a causa delle torture, il vescovo Joseph Gargitter ieri ha finalmente preso posizione con una lettera pubblica e, insieme al vescovo ausiliario Josef Forer, ha fatto visita al vice commissario Puglisi a Bolzano.

Ma dal modo in cui è scritta la lettera, si può supporre che i due alti prelati siano stati  molto diplomatici e riservati e che noi prigionieri possiamo continuare a non aspettarci alcun aiuto da parte  della Chiesa.

 

Tra le altre cose, nella lettera si legge  „[…] È mio dovere di vescovo […] condannare ogni atto illegale di violenza, da chiunque e su chiunque sia compiuto, come contrario all’ordine morale cristiano“.

Che Gargitter consideri la tortura immorale solo in senso cristiano è uno schiaffo per noi prigionieri. Per peggiorare le cose, alla fine della  lettera scrive: „Possa la provvidenza di Dio far sì che questi dolorosi eventi contribuiscano a ristabilire presto condizioni più serene e felici nella nostra terra“.

Per me è davvero un mistero  come la tortura possa contribuire a creare „condizioni più felici“

 

 

Fonte testo: Otto Scrinzi, Chronik Südtirol 1959-1969, pagina 268

Fonte fotografica:  Otmar Parteli, Südtirol 1918 bis 1970, Geschichte des Landes Tirol volome 4/1,  pagina 532 – dettaglio

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