von mas 12.01.2021 11:45 Uhr

1943: l’uomo che bombardò Trento

RADICI: Storia & Storie di Maurizio Panizza –  Le ricerche compiute per un documentario storico sulla Seconda Guerra Mondiale, rivelano a sorpresa particolari sconosciuti sul bombardamento della Portèla e su chi era al comando della missione che distrusse il popolare quartiere causando circa 200 morti.   La vicenda che pubblichiamo oggi è una versione ridotta,  per esigenze editoriali, di quella contenuta in “Trentino da raccontare”, una raccolta di una trentina di “storie” che Maurizio Panizza, lo scrittore-giornalista un po‘ detective  che  da molto tempo collabora con UT24, ha ricostruito dopo lunghe indagini d’archivio.  

La morte sul quartiere della Portèla arrivò all’improvviso e lo stupore fu talmente grande che per un momento superò addirittura ciò che accadde immediatamente dopo. Infatti, nessuno degli abitanti dell’antico borgo di Trento se lo aspettava quel tremendo bombardamento, men che meno l’immane strage che poi causò fra la popolazione

Erano quelli i giorni incerti di un paese allo sbando. Il 25 luglio era caduto il fascismo e Mussolini era stato arrestato, mentre di lì a pochi giorni si sarebbe consumato un secondo “rebalton”, dopo quello a noi già tristemente noto del 1918. Infatti, l’8 settembre ci sarebbe stato l’armistizio: da quel momento in poi chi fino a ieri era stato l’alleato, ora sarebbe diventato il nemico, così come l’avversario del giorno prima, adesso avrebbe assunto il ruolo di “liberatore”.

L’esercito alleato, sbarcato un mese prima in Sicilia, continuava la sua lenta avanzata lungo la Penisola bombardando ponti, ferrovie e luoghi strategici per impedire da nord i rifornimenti all’esercito tedesco. All’interno di quel piano bellico gli americani programmarono il loro primo bombardamento su Trento.   Quel tragico 2 settembre 1943 lascerà per sempre nella popolazione trentina una ferita talmente profonda da non poter più essere rimarginata. Una ferita dell’anima, sospesa fra il desiderio dell’oblio e la necessità di fare memoria per le future generazioni.

  • Trento: si scava fra le macerie alla ricerca dei superstiti

In uno sforzo per ricordare l’avvenimento che segnò la morte di quasi duecento persone, Maurizio Panizza, in collaborazione con il regista Federico Maraner,  ha realizzato recentemente  un documentario sui bombardamenti di Trento, puntando l’attenzione su quelle che furono le vittime civili delle 34 tonnellate di bombe lanciate sulla città in pochi minuti  (ne abbiamo parlato anche su UT24 – OCCHI DI GUERRA .

Fra altre cose molto interessanti, nel corso delle indagini ci si è imbattuti in una sensazionale scoperta, e cioè il nome di colui che si trovava al comando di quella missione: un personaggio singolare, una personalità poliedrica, un protagonista-bambino degli anni Venti, all’epoca conosciuto in tutti gli Stati Uniti e probabilmente anche in Europa.

  • "Occhi di guerra" - il documentario già presentato a Trento, appena possibile verrà proiettato anche a Rovereto

La mattina del 2 settembre 1943, prima di mezzogiorno, il capitano Richard Throop Headrick si trovava ai comandi del suo B17 (comunemente chiamato “Fortezza volante”), un bombardiere pesante quadrimotore. Al contempo era anche il primo responsabile della missione partita alle 7 dall’aeroporto di Massicault in Tunisia con il preciso obbiettivo di bombardare il cavalcavia, il nodo stradale e la ferrovia (“Railroad Junction”) nei pressi della stazione di Trento.

Il giovanissimo capitano (poi colonnello)   sugli aerei ci stava già da 11 anni e  in gioventù aveva fatto ben altro. Grazie alla sua capacità di sapersi destreggiare con naturalezza fin da quando era ancora in fasce, all’età di tre anni Richard fu scritturato a Los Angeles come attore giovanile e si fece un nome soprattutto con il film “The Woman in Her Home” prodotto da Mildred Harris, moglie di Charlie Chaplin. A 5 anni le riviste popolari erano innamorate di lui. Il giornale specializzato “Picture Play” arrivò addirittura a dichiarare che “la stella del piccolo Richard Headrick era destinata ad un lungo splendore nei cieli cinematografici”.

  • Il piccolo Richard sul set

A quindici anni, Headrick conobbe Orville Wright, il più grande pioniere del volo e  Charles Linbergh, il trasvolatore dell’Atlantico. Da quelle amicizie scoccò una nuova scintilla, quella che lo portò in breve tempo a diventare uno fra i più giovani aviatori degli States. Da lì in poi, la sua nuova carriera di pilota sarà ricca di successi così come prima lo era stata quella di attore. Si arruolerà dapprima nella Royal Canadian Air Force e successivamente nella U.S. Army Air Force, l’aviazione americana, la quale, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ai primi del ’43 lo invierà in Europa.

 

E‘ davvero sorprendente la vicenda di Headrick, pur nella tragicità del ruolo che rivestì per la nostra storia, quella della città di Trento e di tanti suoi abitanti.   Per conoscerne tutti i dettagli,  non resta che leggerla per intero. Dove? Nel nuovissimo volume appena pubblicato dal „nostro“ detective della storia Maurizio Panizza:  TRENTINO DA RACCONTARE  di cui abbiamo parlato poco tempo fa qui su UT24.

  • Maurizio Panizza - ©Cronista della Storia - maurizio@panizza.tn.it ©Copyright - Maurizio Panizza. Tutti i diritti riservati. La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, del testo e/o delle fotografie originali sono espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.
Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite