Camminando – Cima Juribrutto

In un armonico risveglio, in simbiosi con la natura, l’escursionista parte per una nuova attraversata sui monti, richiamato dalla vetta. Giungendo al Passo Rolle, seguendo la Val Venegia (qui il link all’articolo di UT24: CAMMINANDO) raggiunge il Lago Juribrutto, sede prediletta di un bivacco notturno, dopo il quale l’escursionista può risalire, seguendo il sentiero 629 verso la Forcella Juribrutto e quindi da qui, dopo aver contemplato l’anfiteatro delle montagne rocciose che lo circondano, risalire verso Cima Juribrutto da cui godere di una vista a 360 gradi sulle vette frastagliate del Lagorai.

Facendosi guidare dal sentiero 623 ridiscende a valle per raggiungere, tra pascoli e fitti boschi, tra spiragli di luce che regalano scorci paesaggistici sulla Val Venegia, il Bivacco Val Miniera:  la terra e la roccia che  si stanno calpestando,  nel secolo scorso sono state teatro di dolore, di martirio, di sacrificio, di gioventù bruciata e mai più ritornata, in una parola palcoscenico tragico della guerra.

In quel teatro, osservando il paesaggio circostante, nel silenzio della sera, l’escursionista volge lo sguardo verso la Valle sottostante, laddove può e gli è concesso tornare, diversamente da chi, per quella stessa pace di cui ora può godere, non è più tornato e ha lasciato sulle montagne la propria anima e il proprio spirito di gioventù.

Salendo sulle montagne, ad ogni passo, il monito di ringraziamento è dietro ogni svolta, sotto ogni pietra calpestata; perché non ci sono solo lapidi e croci, opera dell’uomo, a ricordare i caduti della guerra, ma anche la montagna stessa teatro di drammatiche tragedie, capace però ogni volta di rimanere sempre fedele a se stessa e di restituire, dopo il dolore stridente, la pace silenziosa della natura.