von Vanessa Pacher 14.08.2020 06:45 Uhr

Camminando – Malga Juribello e Malga Juribrutto

Riflessioni, incontri, imprevisti, fatica e riposo: la montagna e i suoi sentieri, le sue traversate, tra salite e discese, tra dura roccia e prati fioriti

Tenda in notturna (Foto: A. G. Toscani)

Camminare in montagna può essere l’esperienza di un pomeriggio, di una giornata ma anche di una settimana.

Può essere la gita escursionistica su percorsi solcati da turisti che, richiamati da Valli incontaminate, ben lontane dal caos e dallo smog cittadino, risalgono i passi dolomitici in auto e si concedono del tempo da trascorrere calpestando vie erbose o sassose, dove regna sovrano il rigoglio della profumata e incontaminata natura nella sua veste estiva.

  • Tramonto sulle Pale di San Martino (Foto: A. G. Toscani)

A fare da padrona tra queste passeggiate, nella Valle del Primiero, è senza dubbio la camminata che attraversa la Val Venegia, famosissima meta turistica per gli amanti della montagna provenienti da ogni dove. Ma è proprio da qui, da questa Valle, partendo dal Passo Rolle, che si diparte un sentiero, poco conosciuto e inesplorato, a tratti impervio e faticoso, che conduce prima a Malga Juribello e poi al suo antonimo: Malga Juribrutto. Si tratta di un luogo sconosciuto ai più, estraneo alle orde di turisti montanari, poco avvezzi alla cartina e più orientati al comfort del rifugio, ma che regala, nel suo selvaggio isolamento, l’emozione della vera montagna, quella autentica, vergine e pura.

Nella solitaria salita che conduce da Malga Juribello, in Val Venegia, a Malga Juribrutto, percorrendo il sentiero n. E629 accadono gli imprevisti tipici di un percorso poco battuto, dove i segnali sono limitati e ciò che conta è il senso dell’orientamento dell’escursionista o i fortuiti incontri con montanari che di quel sentiero conoscono ormai ogni albero e ogni svolta.

  • Via Lattea dal Lago Juribrutto (Foto: A. G. Toscani)
  • Lago Juribrutto (Foto: A. G. Toscani)

Nel silenzio della risalita, fino a raggiungere Malga Juribrutto, si rincorrono riflessioni, pensieri, sentimenti di devozione verso il tempo che si sta trascorrendo per ciò che si ama: camminare. Nella gratitudine di aver raggiunto la meta, Malga Juribrutto, lo sguardo spazia in un paesaggio fiabesco, dove una piccola Malga, incorniciata dalle mucche al pascolo, si staglia sullo sfondo delle Pale di San Martino, che si mostrano maestose. Non si coglie l’origine del nome affibbiato alla Malga, che non ha certamente nulla di “brutto”, e nemmeno se ne comprende l’adozione per il lago omonimo, che si trova poco sopra, seguendo il sentiero n. E629.

Il lago, infatti, dona all’escursionista una vista spettacolare del Lagorai, quella catena montuosa che lo circonda e si rispecchia sulle acque del lago, in un gioco di riflessi e di richiami, di rumori e di sensazioni che risuonano nell’animo dell’escursionista.

  • Mucche al pascolo (Foto: A. G. Toscani)
  • Malga Juribrutto (Foto: A. G. Toscani)
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