von mas 19.04.2019 07:40 Uhr

Tradizioni: il Venerdi Santo

Tradizioni ed usanze lungo tutto l’arco dell’anno – grazie a Roberto Bazzanella

Racole, ranele, trabacole….

Il Venerdi’ Santo è giorno di digiuno e di astinenza. I bambini e ragazzi di casa, muniti di una “bàtola” o “renèla”, escono a mezzogiorno “el Mèzdì”, alle tre “El Vendro”, e prima della funzione “Ensèma”, unendosi al gruppo dei giovani del paese che si muovono per le strade suonando le raganelle che sostituiscono il suono delle campane dal Gloria del Giovedì Santo fino al Gloria del Sabato Santo. Non si può usare acqua bollente oggi, per non ustionare i piedi di Cristo morto, e le pulizie sono proibite.

E’ un giorno di lavori nei campi, visto che il Venerdì Santo “non porta luna” secondo antica tradizione. Dove si può si pianta o si semina, approfittando del terreno benedetto dalla Croce di Cristo piantata nella terra.

 

 

Alla sera, dove resiste, ci si prepara per la processione del Venerdì Santo: per tutta la giornata in casa si lavora per la realizzazione dei “trasparenti”, disegni e figure della passione di Gesù, ritagliate nel cartoncino nero, integrato poi da fogli di carta velina colorata, e posti alle finestre: accendendo la luce delle finestre lo spettacolo dall’esterno è assicurato.

Durante la giornata i più giovani della casa si portano anche nei boschi per recuperare aghi di pino. Questi aghi secchi, una volta ben impastati con resina e trementina, devono esser fatti a forma di palla, e poi accesi lungo il tragitto della processione del Venerdì Santo.

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