von fpm 18.12.2025 16:00 Uhr

Elogio del Knödel

C’è chi cavalcando l’onda o saltando sul tavolo della cucina ha voluto inserire i knödel nella tradizione culinaria italiana…

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

L’origine dei knödel (o canederli) affonda le sue radici nella tradizione contadina dell’Europa centrale, in particolare nelle regioni alpine tedesche, austriache e tirolesi, e rispecchia perfettamente la filosofia della cucina povera: piatti nati per utilizzare gli avanzi (come il pane raffermo) e trasformarli in qualcosa di nutriente e sostanzioso. Nel dialetto del Tirolo Trentino sono chiamati canederli che deriva appunto da knödel, ed indica genericamente degli gnocchi o polpette di impasto. Il nome è collegato a un antico termine germanico che richiama l’idea di “nodo” o grumo, ad indicare la forma compatta della pietanza. La prima rappresentazione visiva di knödel risale almeno al XII secolo, con un affresco nella cappella del Burg Hocheppan vicino a Bozen che mostra una scena in cui si cucinano delle palle di questo tipo già attorno al 1180.

I knödel/canederli si svilupparono come piatto essenziale nelle aree montane e rurali dell’Europa centrale e alpina, dove ingredienti come pane raffermo, latte, uova e prodotti locali (speck, formaggio, erbe) venivano trasformati in piatti completi e sostanziosi per affrontare i lunghi inverni. La cucina contadina tendeva a non sprecare nulla, dando vita a ricette creative e nutrienti proprio come i canederli. Oggi questa preparazione è una pietanza tipica non solo del Trentino-Südtirol, ma anche di Austria, Baviera, Germania del Sud, Repubblica Ceca, Slovacchia e altre aree dell’Europa centro-orientale, con molte varianti locali di sapore e ingredienti.

In sintesi, i knödel/canederli sono un piatto medievale di origine alpina, nato dalla cucina rurale dell’Europa centrale come modo intelligente e gustoso di recuperare il pane e altri ingredienti semplici, e poi diffusosi in gran parte dell’arco alpino e oltre. È facile inoltre incontrare gli abitanti delle regioni italiane, soprattutto nel centro sud, che ignorano completamente l’esistenza di questa ricetta.

Quindi tutta questa ridicola polemica che i knödel dovrebbero rientrare nella cucina “italiana” è solo una informazione bislacca. Si sa che molto spesso gli italiani si impossessano di oggetti, simboli, stili e anche personaggi che non appartengono alla loro cultura e alle loro tradizioni ma siccome primeggiano ne rivendicano la paternità o l’appartenenza. Non a caso, ad esempio, i campioni sudtirolesi che hanno dato prestigio allo sport da “crucchi”, come solitamente gli italiani chiamano i sudtirolesi, sono diventati “italiani”. Ça va sans dire

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