Castello nelle Dolomiti all’asta da Sotheby’s

Nelle ultime settimane l’indignazione è palpabile tra gli abitanti della Val Badia, „un’indignazione al limite della disperazione“. Castel Colz ad Badia e Gran Ciasa a La Villa sono entrambi in vendita. „Un castello senza tempo nel cuore delle Dolomiti„, si legge sul sito web di Sotheby’s. Le voci segnalano una richiesta di oltre 20 milioni di euro. Diversi anni fa, si progettava di vendere il castello al comune. Una perizia commissionata dal comune ha stimato la proprietà storica a circa 3,5 milioni di euro. Il castello è un edificio storico e il comune avrebbe diritto di prelazione. Ma come può un comune giustificare un investimento di 20 milioni di euro in un castello? „Il patrimonio storico dei ladini finirà probabilmente nelle mani di qualche fondo di investimento o di qualche individuo super ricco“, afferma Elide Mussner, co-portavoce dei Verdi e membro del consiglio comunale di Badia. „Una svendita della nostra patria al suo meglio„.
„Non si tratta di criticare chi ha messo in vendita questo immobile, ma di denunciare la perversità di un sistema che non riconosce più la sostenibilità sociale. Il sistema immobiliare in Südtirol è caduto preda della speculazione„, ha affermato Mussner. Le ragioni sono molteplici, e c’è molto da discutere – e molto si discuterà – ha proseguito Mussner. „Tra le altre cose, la fama mondiale della regione, unita alla limitata disponibilità di immobili sul mercato, sta facendo schizzare alle stelle i prezzi„, ha spiegato il deputato dei Verdi. „45 metri quadrati per 500.000 euro, e così via. Quando si tratta di edifici storici, manca il sostegno pubblico. È diventato quasi impossibile mantenere un edificio storico come la Gran Ciasa con fondi privati, a meno che non si riesca a trasformarlo in un’attività commerciale, ovvero in un hotel. Ma l’attuale moratoria sui posti letto in hotel lo rende impossibile“.
La situazione è complicata. La gente è delusa.“ Secondo Mussner, i cittadini le raccontano che insieme al castello viene venduta anche la loro identità ladina. „Se la provincia di Bozen, insieme ai comuni, potesse fare qualcosa in questo senso, ad esempio trasformando il castello in uno spazio accessibile al pubblico che promuove la cultura, l’arte e gli incontri per il popolo ladino, si tratterebbe di un investimento concreto nella sostenibilità sociale„, ha concluso Mussner.
Una vicenda questa che ricorda quella di castel Pergine in Welschtirol, messo in vendita. Nel 2018 è stato acquisito dalla Fondazione CastelPergine Onlus grazie a una grande raccolta fondi comunitaria, diventando patrimonio collettivo e salvandolo da un possibile futuro privato. La fondazione si occupa della sua tutela, restauro (come quello di una pala d’altare rinascimentale) e valorizzazione come centro culturale, hotel e ristorante, rendendolo visitabile e un esempio di turismo sostenibile.






