von mas 13.12.2025 18:31 Uhr

Un libro al mese: „Land Friûl“ – 2°

Un popolo diventa povero e sottomesso quando gli viene tolta la lingua che ha ereditato dai propri avi;  quel popolo non si rialzerà mai più” – Il libro di Matteo Dri Federspiel, dalle doppie radici tirolesi e friulane, disegna un „ritratto di Autonomie“ approfondito e appassionato, mettendo a confronto il Sudtirolo e il Friuli.  Ecco oggi un secondo stralcio estratto dal capitolo „Autonomie a confronto: Le minoranze linguistiche

Automie a confronto e sviluppo

Questo capitolo esamina alcune particolari azioni legislative intraprese sia  a livello internazionale  che europeo, riferite allo sviluppo  della Repubblica italiana e alle principali normative sulla tutela identitaria.  Viene dedicata particolare attenzione alle lotte autonomistiche promosse dai cittadini appartenenti alla Provincia Autonoma di Bolzano e alla Regione Friuli Venenzia Giulia, poichè queste hanno determinato la situazione attuale ed il funzionamento delle due realtà.

L’analisi proposta  ripercorre una vasta gamma di aspetti storici, giuridici, culturali, identitari e policiti, integrata da alcune considerazioni personali.

Le minoranze linguistiche

Le minoranze storiche o autoctone sono comunità radicate in un certo territorio da lungo tempo, caratterizzate da una distinta lingua e cultura, nonchè da una consistenza numerica inferiore rispetto alla maggiornalza circostante. La lingua svolge un ruolo fondamentale nell’identificazione e nella distinzione di queste comunità, tanto che vengono definite anche minoranze linguistiche. Preservare la propria cultura, nella consapevolezza di appartenere ad una comunità minoritaria, e la difesa della propria identità culturale sono obiettivi fondamentali per queste realtà.

Nel contesto europeo le minoranze storiche assumono varie forme e sfacettature. Vi sono le minoranze nazionali, che rappresentano per lo più una sorta di estensione di un popolo confinante, come gli sloveni, i francesi e la cultura austriaca in Italia, le quali mantengono una forte identità culturale ma spesso si trovano in una posizione politica marginale. Ci sono popoli senza uno Stato di appartenenza, come i catalani in Spagna e i friulani in Italia che pur sostenendo l’ideale di uno Stato proprio, si trovano privi di uno status politico indipendente, per motivi politici o sociali. Infine ci sono le minoranze etniche, come i rom, che condividono una lingua e una cultura comune, ma non hanno sviluppato un’organizzazione politica o uno stato autonomo.

Le minoranze linguistiche costituiscono un patrimonio di inestimabile valore (…)

 

... una realtà deludente.

Nelle società multiculturali, il ruolo delle minoranze linguistiche si rivela cruciale per preservare le identità locali.  la protezione di queste realtà e la promozione dei loro diritti risultano fondamentali (…)   Nonostante l’ampio riconoscimento dell’importanza di tali questioni, le minoranze linguistiche  si trovano spesso in difficoltà e faticano a ottenere il riconoscimento di quei diritti fondamentali necessari a preservare la loro unicità.  Troppo spesso infatti si è cercato di limitarle anzichè proteggerle, strumentalizzando le loro richieste a fini politici o ignorando il valore che la loro esistenza apporta all’intera comunità. (…)

Lo Stato italiano, nonostante la sottoscrizione della Carta Europea delle lingue regionali e minoritarie, non ha ancora avviato l’iter per ratificarla … Le decisioni politiche di tutela sono completamente influenzate dalla volontà del legislatore nazionale o regionale …  Tale disparità si evince chiaramente se paragonata al contesto sudtirolese, in cui le minoranze ladina e tedesca godono di un’autentica autonomia che consente loro di autogestirsi…

Al di fuori del Sudtirolo e della Valle d’Aosta, le minoranze si trovano ancora in posizione di debolezza rispetto al legislatore nazionale e regionale. La più vulnerabile delle regioni dell’arco alpino  è senza dubbio il Friuli –  Venezia Giulia  … la cui autonomia potrebbe rinforzarsi dando accento agli aspetti identitari locali … sempre che le comunità presenti siano pronte a intraprendere un percorso di autonomia.

Minoranze e istruzione scolastica

L’insegnamento scolastico delle lingue minoritarie e della storia locale assume un ruolo di primaria rilevanza nel contesto delle culture storiche e delle etnie. Tuttavia attualmente l’attenzione è focalizzata esclusivamente sulla promozione della storia e della lingua nazionale. Questa scelta comporta un limite nella conoscenza linguistica e nell’identità di appartenenza,  poichè le lingue e le storie locali non ricevono la dovuta considerazione e valorizzazione …

Se una lingua minoritaria non viene inclusa a tutti i livelli di istruzione nei programmi scolastici (non bastano poche ore alla settimana) la sua sopravvivenza viene messa a rischio.

Il partitismo, un ostacolo per le minoranze

Il fenomeno del clientelismo politico in Italia suscita interrogativi critici riguardo alla serietà dei rappresentanti nella gestione dei partiti stessi … la diffidenza è ampliamente diffusa tra il popolo … emerge la percezione che gli interessi personali possano prevalere sulle necessità effettive dei cittadini …  Se i cittadini perdono fiducia nel sistema e nel funzionamento dei partiti, diventano meno inclini a partecipare attivamente alla vita politica

Il sistema politico sopra descritto rappresenta una sfida tangibile per le minoranze linguistiche e la difesa delle loro istanze. Le questioni culturali spesso vengono messe in secondo piano rispetto agli interessi politici e l’elevata complessità elettorale insieme allo scetticismo popolare, scoraggiano la formazione di partiti identitari locali. Questo alimenta l‚affiliazione ai partiti nazionali : tale circostanza rischia seriamente di pregiudicare la coesione delle culture storiche.

L’approccio politico centrato sull’identità territoriale, con un partito politico dedicato alle questioni delle minoranze linguistiche, rappresenta una soluzione concreta per rispondere alle esigenze locali,  preservare la tradizione e sostenere attivamente le  questioni politiche linguistiche.  La serietà e l’impegno degli esponenti politici locali in  un partito identitario sono essenziali.  Allo stesso modo è cruciale che l’elettore dia fiducia a coloro che si dedicano al bene della propria terra, cultura e lingua.  Esprimere apprezzamento per il coraggio dimostrato dalle persone che si candidano con partiti locali identitari nonostante la minor visibilità rispetto ai partiti nazionali, è importante.  Solo le minoranze possono realmente proteggere e decidere sulle proprie istanze in modo concreto.

Matteo Dri Federspiel è nato a Latisana in provincia di Udine nel 1987, da madre friulana con radici carniche fra Luveja e Porpêt e padre tirolese originario di  Graun im Vinschgau, e vive a Merano.  Laureato in Giurisprudenza, sostiene con passione la valorizzazione identitaria del Friuli e su dedica da anni allo studio delle minoranze linguistiche e dei diritti delle comunità autoctone. Nel tempo libero dal lavoro presso, cerca di conciliare la famiglia lo studio e una sana dose di Friuli sotto forma di ricerche, acquisto di libri e confronti vari dove non mancano mai i racconti degli anziani e un buon bicchiere di vino: come recita il detto friulano „Vin e amîs, un paradîs“.

Il suo libro „Land Friûl“, edito dall’Istituto Ladin Furlan “Pre Checo Placerean”,  con il sostegno di ARLeF (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane) e della Regione FVG (che oltre ad essere davvero interessante, offre al lettore una ricchissima bibliografia),  si può trovare  presso l’Istitut, presso l’ARLeF,  oppure può essere richiesto direttamente all’autore (matteo.drifederspiel@gmail.com).

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