von fpm 11.12.2025 10:00 Uhr

Risultati da AlpiLink

Mappa audio online di 18 lingue e dialetti minoritari

Elaborazione grafica fpm

La scorsa settimana sono stati presentati i risultati di AlpiLinK. Questo progetto, con la partecipazione della Libera Università di Bozen sta creando il primo archivio online nazionale che raccoglie set di dati linguistici provenienti da diversi studi e li rende accessibili al pubblico tramite una mappa interattiva. Solo in Südtirol sono state raccolte oltre 12.000 registrazioni audio, con il supporto di nove scuole i cui studenti hanno partecipato alle interviste. Oltre 3.300 parlanti provenienti da 1.033 comuni, 18 lingue e dialetti minoritari e migliaia di file audio registrati: questo il risultato della più grande mappa audio digitale finora dedicata alle lingue e ai dialetti minoritari del Nord Italia. Dopo una fase preparatoria e oltre due anni di intenso lavoro, si è concluso il progetto AlpiLinK – Lingue Alpine in Contatto. Il progetto di ricerca, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca come progetto di interesse nazionale, ha coinvolto le Università di Verona, Bozen, Trento, Torino e Valle d’Aosta.

I risultati e le prospettive per l’ulteriore sviluppo del progetto sono stati presentati in una conferenza stampa presso l’Università di Verona, alla quale hanno partecipato i responsabili del progetto di tutti e cinque gli atenei, tra cui la professoressa Birgit Alber di unibz. Alla conferenza stampa è intervenuto anche Jay Kelton Hevelone, laureato statunitense con laurea magistrale in Linguistica Applicata presso unibz. Ha deciso di imparare il dialetto tirolese da autodidatta per integrarsi meglio nel suo nuovo ambiente. La mappa interattiva sul sito www.alpilink.it combina i contributi dei cittadini che hanno partecipato spontaneamente allo studio, nonché le registrazioni di oltre 1.100 studenti di 36 scuole superiori. Questi studenti sono stati anche attivamente coinvolti nel progetto intervistando le persone nelle loro comunità e aiutandole nella registrazione di file audio. In Südtirol sono stati raccolti oltre 12.000 file audio in dialetti tirolesi e ladini. Al progetto hanno partecipato complessivamente nove scuole e più di 360 studenti.

La banca dati AlpiLinK fornisce un importante contributo alla ricerca e alla diffusione delle lingue e dei dialetti minoritari, dalle varietà più diffuse a quelle parlate solo in piccole isole linguistiche. Tra gli altri, il friulano, il veneto, il trentino, il ladino, il lombardo, il piemontese, il francoprovenzale, l’occitano, il tedesco walser, il cimbro, il fersental (mòcheno), il plodar, il sauro, il tischelwang, i dialetti tirolesi, il resiano, nonché il tedesco della Kanaltal e lo sloveno. Il progetto copre quindi un ampio spettro di lingue romanze, germaniche e slave.

Il partecipante più anziano è un centunenne della Val Badia che parla ladino; il più giovane è un bambino di quattro anni che parla francoprovenzale. Il tasso di partecipazione più alto è stato registrato nel piccolo comune di Lusern, un’enclave cimbrica in Trentino: qui ha partecipato circa il 13% della popolazione. AlpiLinK offre quindi un prezioso „strumento di navigazione“ per la ricerca. La piattaforma permette di visualizzare la diversità linguistica e di confrontare i modi in cui diverse regioni esprimono lo stesso concetto.

Un esempio tratto dal questionario online illustra questo concetto: ai partecipanti è stato chiesto di descrivere l’immagine di un uomo che taglia un salame. Sebbene la parola „salame“ sia diffusa in tutta l’Italia settentrionale, comprese le lingue minoritarie tedesche e slovene, emergono quattro varianti regionali: nei dialetti tirolesi e nel tedesco walser, predomina „Wurst“ (salsiccia), identico al tedesco standard. Nei dialetti veneti, predomina „salado“. Nel dialetto franco-provenzale della Valle d’Aosta, „saouseusse“ (dal francese „saucisse“) compare occasionalmente accanto a „salam“, mentre in molte zone del Trentino si usa „luganega“, un termine che in realtà si riferisce a un diverso tipo di salsiccia.

Parallelamente alla mappa audio, nell’ambito del progetto è nata un’altra iniziativa: l’Università di Verona, in collaborazione con l’Associazione Tzimbar, ha pubblicato il primo dizionario digitale cimbro-italiano e italiano-cimbro per la varietà cimbra parlata a Giazza (comune di Selva di Progno, Lessinia, provincia di Verona). La pubblicazione digitale, accessibile tramite tautsch.it, è stata realizzata dalla comunità locale e supervisionata scientificamente dai linguisti Stefan Rabanus e Alessandra Tomaselli. Per questo progetto sono stati utilizzati anche i dati di AlpiLinK.

La conferenza stampa di chiusura di AlpiLinK ha offerto anche l’occasione per guardare al futuro e presentare il nuovo progetto corDATA. „La piattaforma sviluppata nell’ambito di AlpiLinK apre per noi una nuova forma di ricerca collaborativa, che intendiamo ulteriormente ampliare“, ha spiegato il coordinatore del progetto, il Prof. Stefan Rabanus dell’Università di Verona. „Potrebbe diventare una piattaforma centrale per le lingue non solo dell’Italia settentrionale, ma dell’intero Paese: una mappa linguistica online in cui integrare i risultati di altre iniziative di ricerca. Una prima collaborazione con l’Università di Firenze è già in corso.

Anche la rete creata tramite AlpiLinK rimarrà attiva: nel nuovo Centro interuniversitario per le minoranze alpine, le cinque università partecipanti metteranno in comune le loro competenze, risorse e capacità di ricerca.

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