Briciole di Memoria: „…non ritenendosi opportuno…“

Nei 158 volumi dei „Tiroler Ehrenbücher“  sono registrati i nomi dei Tirolesi dispersi, caduti o deceduti in guerra, dal 1796 al 1945, quindi dalle guerre napoleoniche al secondo conflittomondiale. Una parte dei registri è conservata (ed esposta, in una mostra che cambia di continuo) nella Cappella della Memoria al Kaiserjägermuseum del Bergisel. I „Tiroler Ehrenbücher“ sono nati per essere un monumento cartaceo, un luogo della memoria e del ricordo, ma anche uno strumento di elaborazione del lutto e delle tragiche esperienze vissute dai nostri nonni e bisnonni.
Ben 120 volumi sono dedicati esclusivamente alla Prima Guerra Mondiale. Oltre ai dati biografici, come date di nascita e morte, comune di origine, professione e luogo del decesso, gli Ehrenbücher contengono numerosi „santini“ commemorative, ricordi funebri, in alcuni casi perfino lettere dal fronte o brevi profili biografici.
L’intera raccolta è consultabile anche online, grazie al lavoro di digitalizzazione svolto da Land Tirol, Tiroler Landesarchiv e Tiroler Landesmuseen.  La banca dati è accessibile liberamente a questo link: DATENBANK. C’è anche un motore di ricerca, basta inserire un termine di riferimento (nome o luogo) e … incrociare le dita!
Già , perchè non sempre noi tirolesi di lingua italiana riusciamo a trovare il nome di un nostro familiare, di un caduto nato in uno dei comuni che oggi fanno parte della provincia di Trento. Per quale motivo?
No, non sono stati i „cattivissimi austriaci“ a buttare nell’inceneritore gli elenchi con i nomi dei tirolesi di lingua romanza … Il fatto è che i nominativi mancanti non sono mai arrivati a Innsbruck, anzi, non sono mai nemmeno partiti dai nostri paesi. Â
La „costruzione“ degli Ehrenbücher relativi alla prima guerra mondiale era iniziata ancora durante il conflitto, con la collaborazione – andamento del fronte permettendo – dei comuni e delle parrocchie del Tirolo. A guerra finita, il governo di Innsbruck inviò un’altra serie di richieste di nomi, dati e informazioni ai comuni, naturalmente anche a quelli „redenti“ e annessi al Regno d’Italia.
Ed è allora che nasce il problema, come si legge nella nota inviata per esempio dal „Commissariato Civile pel Distretto politico di Tione a tutti i Signori Sindaci del Distretto“ in data 12 aprile 1920 e che noi abbiamo trovato fra i documenti conservati nell’archivio storico del Comune di Caderzone.
„Si ha notizia che a vari comuni di questo distretto politico sono pervenute dal Consiglio Provinciale Tirolese in Innsbruck richieste … di dati di militari già appartenenti all’esercito austriaco morti in guerra e ciò per l’impianto di un albo d’onore per i soldati stessi. Non ritenendosi opportuno che i Comuni trentini aderiscano a tale iniziativa, si invitano le SS.LL. ad asternersi dal dar riscontro alla richiesta prodotta. Firmato: Il Commissario Civile Rocca P.“
Qualche Sindaco fece finta di niente, o forse aveva già inviato i nominativi a Innsbruck prima che la nota del Commissario Civile arrivasse al Comune. Per esempio, tanto per restare in Giudicarie, negli Ehrenbücher si trovano una cinquantina di nomi di caduti di Pinzolo, 20 di Spiazzo, 9 di Pelugo; ma nemmeno uno di Carisolo, di Giustino o di Tione.Â
A quanto pare, con l’aria che già tirava e con la Legione Trentina che imperversava, i Sindaci pensarono che fosse più opportuno (e più salutare) „astenersi“ …






