von fpm 08.12.2025 13:00 Uhr

Dalla cronaca sudtirolese (4)

Punti di riferimento e punti di svolta nella lotta per l’autodeterminazione della parte tirolese dell’Eisack e dell’Etsch. Cronistoria di un periodo importante se non determinante per il Südtirol, dal 1959 al 1969 (da “Chronik Südtirol”, Reinhard Olt)

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

8 dicembre 1961: Protesta contro la condanna dei combattenti sudtirolesi in Austria. Durante una celebrazione dell’Avvento del „Movimento femminile austriaco“, le oltre 300 donne presenti provenienti da ogni parte del Tirol hanno approvato la seguente risoluzione: „Noi donne tirolesi esprimiamo la nostra più profonda indignazione e sdegno per la sentenza emessa nei giorni scorsi da un tribunale di Graz contro una donna tirolese. È una sentenza ingiusta e disumana! La signora Elisabeth Weiser, madre di un neonato e di un bambino di quattro anni affetto da poliomielite, è stata condannata a sei mesi di lavori forzati, aggravati da un giorno di digiuno mensile. I giornali che hanno riportato la sentenza contro questa donna e madre hanno riportato contemporaneamente la sentenza contro un criminale condannato con sette precedenti penali, che aveva nuovamente commesso furto aggravato ed era stato condannato a soli quattro mesi di lavori forzati. Non sono necessari ulteriori commenti. Siamo convinte che persino i francesi…“ „Nel 1809, un approccio più umano sarebbe stato adottato nei confronti di una donna!“

9 dicembre 1961. Attacchi italiani in Südtirol. Una molotov lanciata da membri dell’Associazione Nazionalista Italiana esplose davanti allo studio legale del senatore Dr. Luis Sand in Laubengasse a Bozen incendiando la porta. Contemporaneamente, un monumento sulla Wasser-Mauer Promenade fu imbrattato di escrementi da autori rimasti sconosciuti. Contemporaneamente, Angelo Cascone, 42 anni, Emilio Toti, 56 anni, e Adelino Ruggeri di Brescia, tutti membri dell’Associazione Nazionalista Italiana, lanciavano migliaia di volantini da un’auto tra Brixen e Bozen e tra Bozen e Meran. I volantini recitavano: „L’Associazione Nazionalista Italiana ricorda con riverenza i 600.000 uomini che sacrificarono la loro vita nella guerra del 1915-1918 per liberare le terre veramente italiane, soggette al crudele dominio dell’Impero austro-ungarico.

Continua: Avverte i traditori del Partito Popolare, gli austriaci e i filoaustriaci di ogni tipo e credo che il Südtirol è italiano e rimarrà italiano nonostante i tentati omicidi commessi contro gli italiani. Infine, ricorda a tutti che la pazienza non è illimitata e che ogni insulto provocherà la risposta appropriata.

Se questa risposta fosse…“ „Se si ribellassero, sarebbe terribile e implacabile.“ Le tre persone sono state fermate dalla polizia. Hanno negato di aver avuto alcun coinvolgimento negli attacchi allo studio del dottor Sand e al monumento, sono state successivamente rilasciate e hanno potuto tornare a casa a Brescia indisturbate!!! Vergognoso pensare oggi a come erano tollerate le violenze da parte italiana che aveva occupato il territorio contro il popolo sudtirolese.

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