von fpm 12.11.2025 16:00 Uhr

Discussione sul ministro dell’istruzione fascista

Unterberger critica aspramente il governo italiano

Foto archivi, elab grafica fpm

La Presidenza del Consiglio dei ministri ha pubblicato un bando da 1,4 milioni di euro per premiare alcuni cosiddetti ‚italiani eccellenti‘. Tra questi c’è Giovanni Gentile, ministro della Pubblica Istruzione durante il fascismo, la cui riforma scolastica fu uno degli strumenti centrali dell’italianizzazione forzata del Südtirol. Dopo la vicenda del francobollo commemorativo dell’anno scorso, questa decisione è più che inaccettabile„, dichiara la senatrice SVP e presidente del gruppo per l’autonomia, Julia Unterberger.

A parte il fatto che è incomprensibile come si possa onorare un ministro di un governo fascista, Gentile ha bandito la lingua tedesca nelle scuole del Südtirol con la sua riforma scolastica. Ragazze e ragazzi sono stati derubati della loro lingua madre e costretti a imparare una lingua che era loro estranea. È così che nacquero le cosiddette katakombenschule, o (Geheimschulen) in cui soprattutto le donne continuarono segretamente a insegnare il tedesco. Lo fecero a rischio della vita, molti furono arrestati e morirono nelle carceri fasciste. Gentile è senza dubbio una figura storica complessa. Ma una è l’analisi storica, tutt’altra cosa è una valutazione acritica, soprattutto in una lista di „italiani eccezionali„. Un tale onore è un insulto al Südtirol e a tutte le altre vittime del fascismo„.

La “legge Corbino” obbligava i capi famiglia considerati di lingua italiana a iscrivere i propri figli esclusivamente alle scuole italiane, col formale divieto di scegliere istituzioni scolastiche in lingua tedesca. Tra il 1928 e il 1930 si organizzò la resistenza della popolazione di lingua tedesca, per mantenere il proprio carattere nazionale e opporsi alla snazionalizzazione.

Fu questo il momento in cui nacque la cosiddetta Katakombenschule che divenne il simbolo della resistenza sudtirolese al fascismo: i sudtirolesi svilupparono un’ampia rete segreta e clandestina di scuole nelle quali, in soffitte, cantine e granai, donne e uomini insegnavano ai bambini a leggere e a scrivere in tedesco. Ma la polizia dava la caccia agli insegnanti che tenevano le scuole segrete.

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