von mas 20.09.2025 11:00 Uhr

Il lama del Cornelio e il puledro di Silvia

Ennesime predazioni  in Val del Chiese – Le foto all’interno dell’articolo sono crude ma reali

Non passa settimana che in Val del Chiese non venga segnalata una nuova predazione: le notizie però non provengono dai canali „ufficiali“,  come per esempio accade con i comunicati stampa della Provincia che relazionano di ogni carcassa di orso trovata sul territorio, o di ogni investimento di un predatore. Se ne viene a conoscenza in maniera diretta, dal pastore che trasmette una foto,  dall’allevatore che, esasperato, pubblica l’ennesimo post social.

E‘ così che siamo venuti a conoscenza di questi due casi, fra i tanti. Entrambi sono abbastanza inquietanti, in quanto le predazioni sono avvenute nelle immediate vicinanze dei centri abitati.  

Il puledro di Silvia

La predazione è avvenuta, all’interno dell’azienda agricola Bondaion,  pochi minuti a piedi dal centro dell’abitato di Lardaro. I cavalli sono protetti da un recinto elettrificato– hanno raccontato Silvia e Andrea,  allevatori non per lavoro ma per passione, legati da un amore infinito ai loro quadrupedi.

I lupi hanno spaventato il branco di cavalli,  che impauriti hanno finito con l’abbattere il recinto; hanno poi isolato un puledro di pochi mesi, inseguendolo fino al fiume, dove l’hanno sbranato.

„Maledetti lupi! – ha scritto Silvia sul suo profilo social – pubblicando l’agghiacciante foto che riportiamo qui sotto – Non si può vivere così!“

Come darle torto?

  • Foto da FB

Il lama di Cornelio

Pochi giorni fa, invece, è stato il lama di Cornelio a finire sotto i denti e gli artigli dei predatori.  Qui siamo in località Primavera ad Agrone, la prima frazione del comune di Pieve di Bono – Prezzo arrivando da nord, a una manciata di chilometri da Lardaro, da Bondaion.  Anche in questo caso, i centri abitati sono a poche centinaia di metri. Non  siamo su qualche pascolo isolato fra i monti circondato da boschi, ma a fondovalle, lungo la strada statale, nei luoghi dove le famiglie passano, lavorano, vivono.

Il lama era allevato e custodito con cura, ci hanno detto i lettori che ci hanno comunicato la notizia e trasmesso la fotografia.  Ma anche in questo caso, la cura non è bastata. Ecco cosa resta dell’animale.

Silvia e Cornelio non possono fare niente più di quello che hanno fatto e che continuano a fare,  per proteggere i loro animali e per denunciare una situazione ormai insostenibile. Noi cerchiamo di dare il nostro contributo, amplificando le loro voci. La politica qualcosa sta facendo, ma non abbastanza. 

Ancora per oggi e domani, in Giudicarie, ci si può recare presso gli uffici comunali per esprimere la propria opinione. La consultazione popolare potrà anche avere un semplice valore simbolico, ma partecipare al voto è, una volta di più, davvero importante.

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